Accusato di aver picchiato due ladri dopo il furto in casa sua: prof assolto. «Il fatto non sussiste»

Accusato di aver picchiato due ladri dopo il furto in casa sua: prof assolto. «Il fatto non sussiste»
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Giovedì 22 Febbraio 2024, 20:18

Avevano denunciato quattro persone, fra le quali un professore in pensione, accusandoli di reati per i quali il vice procuratore onorario ha chiesto ieri due anni e quattro mesi di reclusione a testa. Si è fatta un’altra idea la giudice del Tribunale di Brindisi, Tea Verderosa: tutti assolti, il fatto non sussiste.
Nessuna delle accuse ha trovato riscontro nel dibattimento in aula per Giuseppe Semerano, 82 anni professore in pensione; per i fratelli Francesco e Pietro Apruzzi, 54 e 50 anni; e per Fortunato Saponaro, 51 anni. Tutti di Ostuni.
Accolte le tesi difensive degli avvocati Giuseppe Gatti, Francesco Sabatelli e Francesco Sozzi sulla insussistenza dei reati di violazione di domicilio, violenza e minaccia per costringere a commettere furti, nonché di furto e ricettazione di un cellulare.

Il procedimento

Il procedimento penale fu avviato dalla denuncia-querela presentata da due uomini condannati per furto in una delle proprietà del professore Semerano. I fatti di cui si è occupato il processo risalgono a marzo 2018 quando Semerano si presentò a casa di queste persone per chiedere spiegazioni su alcuni oggetti spariti dalle sue proprietà. Proprio quelle proprietà loro affidate per lavori di giardinaggio e di manutenzione, regolarmente remunerati con una paga giornaliera.
Se fra le accuse c’è anche quella di minaccia o violenza per commettere furti è perché tanto riferirono i denuncianti, salvo poi non confermare questa circostanza quando sono stati sentiti durante il processo.
Il vice procuratore onorario ha chiesto la condanna dei quattro imputati rifacendosi alle accuse del capo di imputazione. Accuse rivelatesi poi infondate: quel giorno di marzo Semeranoe Francesco Apruzzi si sarebbero presentati nella casa di Ostuni dei due manovali sfondando a calci la porta di ingresso. Da qui la contestazione di violazione di domicilio: con un bastone avrebbero danneggiato gli arredi e colpito ad un braccio uno degli uomini. L’obiettivo sarebbe stato quello di costringerli a fare furti nelle ville della campagna ostunese, anche questa una circostanza rimasta priva di riscontro e, dunque, infondata.
Sempre con quel bastone Semerano e Pietro Apruzzi si sarebbero impossessati del telefono cellulare di uno dei braccianti, circostanza che ha fatto contestare l’ipotesi (anche questa infondata) di furto. E nelle carte del processo si parla anche del furto del cellulare dell’altro bracciante. Entrambi finiti nella disponibilità di Fortunato Saponaro, a processo per la sola accusa di ricettazione.
Tre mesi il termine indicato dalla giudice Verderosa per depositare le motivazioni della sentenza di assoluzione e poi la Procura valuterà se ricorrere in appello. Non potranno farlo le presunte vittime poiché non si sono costituite parte civile.
Quanto agli imputati, se la sentenza di assoluzione dovesse diventare definitiva, potranno prendere in considerazione la possibilità di presentare una denuncia-querela per calunnia per le accuse rivelatesi insussistenti di avere commesso reati.

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