Salento, il blitz: «L'ex sindaco festeggiò il mio arresto con champagne»: La vendetta, con il fuoco

Salento, il blitz: «L'ex sindaco festeggiò il mio arresto con champagne»: La vendetta, con il fuoco
Salento, il blitz: «L'ex sindaco festeggiò il mio arresto con champagne»: La vendetta, con il fuoco
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Lunedì 6 Novembre 2023, 20:52 - Ultimo aggiornamento: 21:59

«Ha festeggiato con champagne il mio arresto». Da qui lo sfogo, incendiario, contro il collaboratore dell’ex sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta collocato a quanto sembra fra i “nemici”. 
Sullo sfondo le elezioni comunali del 2021. Poche settimane prima, i carabinieri intercettano un colloquio di Nocera, con altre persone, nei pressi della sua abitazione. A quanto emerge, avrebbe mostrato “risentimento” per «asseriti festeggiamenti organizzati da Giancarlo Mazzotta, ex sindaco di Carmiano, proprio in occasione del suo arresto». 

«Io neanche lo conoscevo questo Giancarlo Mazzotta....mai conosciuto, veramente...mai conosciuto...io mai conosciuto...e c..o! Sulle carte vado a leggere che all’arresto di Nocera...festeggiava lui e Pasquale...come si chiama?.

Champagne...all’arresto di Nocera...così finalmente possiamo stare in santa pace». 

L'ordine

Da qui sarebbe partito l’ordine di compiere un avvertimento nei confronti di uno stretto collaboratore dell’ex sindaco. Incendiata la porta d’ingresso, rilevarono gli investigatori, il 22 novembre del 2021. «Da considerare - rileva il gip - per coglierne le ricadute sul territorio, che siffatta azione si inscriveva nel novero di quelle ordite da Nocera nei confronti di chiunque ‘osasse’ prendere le distanze o schierarsi addirittura contro di lui».

I fatti vengono esposti come “esemplificativi” di un modo d’agire tipico della Sacra corona unita secondo i suoi schemi tradizionali. Si parla infatti di una presunta organizzazione mafiosa gerarchicamente organizzata. Caratteristiche imprescindibili: la definizione dei ruoli; il legame tra gli associati considerato equivalente a quello di tipo familiare, il sostentamento ai sodali detenuti, il diretto collegamento tra sodali detenuti e sociali liberi, il mutuo soccorso tra costoro, la ricerca di consenso sociale, il controllo dei territori di influenza, la ripartizione dei profitti. 
Tra gli scopi anche quello di infiltrarsi nell’economia legale e acquisire il controllo delle attività lecite. Insomma il «controllo e lo sfruttamento delle risorse economiche della zona, tra gli altri, nei settori edile, turistico-ricettivo e della balneazione balneare, con la totale e preventiva accettazione, da parte degli associati, della necessità di compiere azioni delittuose per il controllo del territorio e per stroncare, mediante l’uso della violenza, qualunque ingerenza interna o esterna; ancora adoperandosi per orientare e interferire sugli esiti elettorali procacciando voti, come pure a condizionare l’azione amministrativa del Comune di Carmiano in funzione di pretesi affidamenti di commesse pubbliche». 

Val la pena di ricordare che il consiglio comunale di Carmiano, nel 2019, era stato sciolto per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata, proprio quando sindaco era Giancarlo Mazzotta che ha sempre respinto in tutte le sedi possibili ogni tipo di collusione. 

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