Una copia della colonna romana crollata? Per il presidente dell'Ordine degli architetti «meglio valorizzare il sito»

Una ricostruzione grafica con entrambe le colonne romane integre
Una ricostruzione grafica con entrambe le colonne romane integre
di Francesco TRINCHERA
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:11

L’idea lanciata dal consigliere comunale di Brindisi Roberto Quarta di realizzare una seconda colonna, accanto a quella terminale di via Appia, può essere un’occasione per parlare a tutto tondo di valorizzazione quell’area nel suo complesso.

La reazione “costruttiva”

Questo il pensiero del presidente dell’Ordine degli architetti, Maurizio Marinazzo, che guarda alle possibili implicazioni della proposta di Quarta spiegando di aver già avuto un primo confronto con il consigliere. Ed analizzando anche quanto era già accaduto qualche anno fa, durante il mandato di sindaco di Domenico Mennitti. Credo che sia principalmente un’occasione per parlarne. Anni fa ero in un comitato che era stato istituito proprio dal sindaco Mennitti che riguardava la possibilità del trasferimento a Brindisi della seconda colonna romana. Ma più che in funzione di realizzarne una nuova, probabilmente, questa è l'occasione per parlare di riqualificare il sito, data la sua importanza».

Riqualificare il sito delle colonne

Allo stesso modo, sempre durante quegli anni, era stata portata avanti un’idea a più ampio respiro per la riqualificazione dell’area, soprattutto quando la città adriatica si era candidata a capitale della cultura (proprio su impulso dell’ex primo cittadino): «Allora si parlò di un altro monumento, un altro simbolo da realizzare all’ingresso del porto, con un’installazione. E come accadde in quella occasione, il tema è proprio quello di affrontare la riqualificazione della città». Marinazzo ha anche ricordato altre esperienze che possono essere prese ad esempio in questo senso: «Parlando di installazioni, la basilica di Siponto, grazie all’artista Edoardo Tresoldi, è stata in qualche modo ricostruita grazie a delle luci e delle installazioni». L’architetto, perciò, traccia un quadro sui possibili ambiti di intervento: «Un discorso attorno alla colonna è anche l’occasione di parlare di una riqualificazione urbana della città. Ad esempio, quando facemmo lo smontaggio dell’altra colonna lì emersero dei resti archeologici e soprattutto emersero i resti di un giardino dell’800». 

La necessità di aprire dibattiti

Una zona, quindi, che per Marinazzo rappresenta un patrimonio storico con tante potenziali ricchezze da offrire: ad esempio, accanto alle Colonne c’è anche la presunta casa di Virgilio ma anche i rifugi anti-aerei che sono posizionati al di sotto della scalinata: «Si tratta di una buona opportunità per riaprire al meglio il dibattito sulla riqualificazione dell’area più adeguata, partendo da una situazione che attualmente è di incompletezza e che è quella della mancanza della seconda colonna, dopo che questa è caduta nel 1528». In definitiva il presidente dell’Ordine degli architetti auspica una opportuna attenzione sul sito: «Se approfittassimo per confrontarci sui temi della città sarebbe una cosa positiva, oltretutto non possiamo parlarne in termini di espansione o di crescita ma in termini di riqualificazione del nostro patrimonio. Quindi, aprire il dialogo non vuol dire per forza avere la soluzione delle ricostruzione ma quella del confronto sul tema, la vedo in questi termini». Anche per questo, Marinazzo ha richiamato le recenti parole dell’architetto brindisino (ma ormai da anni a Modena) Claudio De Gennaro, dove è stato incaricato di restaurare l’accademia dell’Esercito. De Gennaro, infatti, aveva fatto appello per dare una visione di lungo periodo per la città: «Bisogna aprire dibattiti, riqualificando alcune aree: Brindisi va rivista perché non c’è più espansione o trasformazione edilizia ma più che altro c’è il concetto di riqualificazione».

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