Gas a Costa Morena, anche l'Ordine degli architetti è contrario: «Si rischia il danno erariale»

La localizzazione del deposito di gnl Edison nel porto di Brindisi, a Costa Morena Est
La localizzazione del deposito di gnl Edison nel porto di Brindisi, a Costa Morena Est
4 Minuti di Lettura
Venerdì 18 Agosto 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 23:36

Anche l’Ordine degli architetti di Brindisi è contrario alla localizzazione sulla banchina di Costa Morena Est del deposito costiero di gas naturale di Edison.

Le osservazioni al Piano regolatore portuale

Una contrarietà che l’Ordine esprime non partecipando al botta e risposta del dibattito pubblico ma, proprio come ci si aspetterebbe da un organismo tecnico e non politico, ma tramite le osservazioni - nell’ambito dell’iter della Valutazione ambientale strategica - al nuovo Piano regolatore portuale adottato qualche mese fa dal comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale. Tra gli aspetti ambientali oggetto delle osservazioni, infatti, l’Ordine evidenzia la “omessa considerazione effetti cumulativi attività ad alto rischio di incidente rilevante nelle banchine di Costa Morena nel porto medio”, oltre alla “omessa considerazione degli obblighi” relativi al Piano di disinquinamento per il risanamento del territorio delle Province di Brindisi e Taranto approvato con decreto del Presidente della Repubblica del 23 aprile 1998 e ancora “imprecisioni documentali ed omessa presentazione dell’elaborato: Variante Prp 2002-2006 approvato con delibera della giunta della Regione Puglia del 4 agosto 2006”.

La richiesta di revisione

Per questo motivo, si legge ancora nelle osservazioni a firma del presidente dell’Ordine, l’architetto Maurizio Marinazzo, “sarebbe opportuno prescrivere e correggere, nell’ambito del Parere motivato Vas, le innumerevoli carenze descrittive dello stato dei luoghi e degli effetti cumulativi non affrontati, soprattutto quelli delle attività ad alto rischio di incidente rilevante, erroneamente non riportati e non considerati nel Rapporto ambientale, nonostante le puntuali prescrizioni del Parere di scoping”. Occorre, proseguono inoltre le osservazioni dell’Ordine degli architetti, “che l’autorità procedente (Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale) in collaborazione con l’autorità competente (ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica) provveda, prima dell’approvazione del Prp e tenendo conto delle risultanze del parere motivato Vas, alle opportune revisioni del nuovo Prp, reinserendo il molo gas erroneamente non riportato, al fine anche di attuare quanto prescritto dal Dpr 23 aprile 1998”.

Il nodo della sicurezza

E ancora, un altro chiaro riferimento alla presenza, a Costa Morena Est, del deposito costiero di gas naturale ma, verosimilmente, anche di altre attività simili nel porto come, ad esempio, il deposito di benzina e gasolio Brundisium: “Al fine di risolvere gli effetti cumulativi delle numerose attività a rischio di incidente rilevante, non sufficientemente affrontate dai redattori del nuovo Prp, sarà sicuramente necessario prevedere nel nuovo Piano regolatore portuale, almeno un nuovo molo per poter liberalizzare in futuro, i piazzali e le banchine di Costa Morena dall’uso improprio (attività ad alto rischio di incidente rilevante) prevedendo moli dedicati al gnl, al gpl ed alle benzine ed ai carburanti, come peraltro previsto nel vecchio Prp”.

Il rischio di danno erariale

Proprio in mancanza di un intervento di questo tipo, per l’Ordine degli architetti, dunque “senza tali moli dedicati al gas ed ai carburanti, sarà procurato un notevole danno erariale per lo Stato che ha impegnato una spesa di oltre 100 milioni di euro nel corso degli anni per attrezzare i piazzali di Costa Morena con idonea pavimentazione per traffico container e ro-ro e con la ferrovia, collegata direttamente alla rete nazionale Rfi”.

Stessa ipotesi di danno erariale evidenziata dalla ex amministrazione comunale e da diversi dei contrari al progetto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA