Amiu: al via il nuovo concorso. Obiettivo: completare il porta a porta. Si parte dal San Paolo

Amiu: al via il nuovo concorso. Obiettivo: completare il porta a porta. Si parte dal San Paolo
di Riccardo RESTA
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Giovedì 9 Dicembre 2021, 05:15

C’è il bando per il nuovo concorso. Amiu Puglia, la società che gestisce la raccolta e il trattamento dei rifiuti a Bari, ha pubblicato le procedure per candidarsi alla prova, da cui verrà stilata una graduatoria per l’individuazione di 400 idonei per il profilo di operatori (livello J), più un’altra per l’individuazione di 160 idonei per il profilo di operatore-autista (livello III B).
Graduatorie quinquennali, che permetteranno ad Amiu Puglia di riprendere una serie di discorsi lasciati a metà prima della pandemia. Da invertire c’è una tendenza preoccupante: nei primi dieci mesi del 2021 Bari ha totalizzato appena il 37.82% di raccolta differenziata, producendo 88.423.459 chili di indifferenziato a fronte di “appena” 53.787.111 chili di rifiuto differenziato (dati PugliaCon Regione Puglia).

Obiettivo: completare il porta a porta


Si partirà con il completamento del servizio di raccolta porta a porta al San Paolo. A fine 2019, la “rivoluzione” del porta a porta l’avevano vista soltanto i residenti di via Candura, via Pacifico Mazzoni, via Vincenzo Ricchioni, Via Vincenzo Bonomo e relative traverse via Maria Monti, via Nicola Leotta, via Riccardo Ciusa, via Giovanni Costantino, via Arturo Atti, via Vito Lonero, via Antonio de Vicaris, via Giuseppe De Benedictis, via Alberto De Blasi. Adesso c’è da completare con tutto il resto del quartiere: l’obiettivo dell’amministrazione comunale e di Amiu Puglia è riuscirci già nel 2022, impiegando fin da subito i neo assunti in questa operazione.
Il porta a porta, attualmente, è in vigore anche nei quartieri Santo Spirito, Catino, San Pio, Palese, San Girolamo, Fesca, San Cataldo, Marconi, Villaggio del Lavoratore, Stanic.
A detta di Pietro Petruzzelli, assessore all’Ambiente, e come confermato dal presidente Amiu Sabino Persichella, la prossima mossa sarà togliere i cassonetti stradali dagli altri quartieri dell’orlo esterno.

Gli ultimi cassonetti usati anche dai pendolari

L’obiettivo è eliminare il fenomeno della “migrazione dei rifiuti” dai comuni limitrofi, quelli dove il porta a porta è realtà già da 4/5 anni.

In tanti fra coloro che abitano in provincia, infatti, vengono al lavoro a Bari con i mezzi propri, portandosi dietro la spazzatura da conferire nel capoluogo, lì dove si incontrano ancora i cassonetti stradali.

E, allora, una volta completato il San Paolo, sarà il turno di Carbonara, Ceglie del Campo e Loseto: quartieri dove arriveranno le pattumelle al servizio delle singole abitazioni, con un calendario settimanale di ritiro stabilito e invariabile.
In un’intervista rilasciata a questo giornale, Persichella ha parlato di raccolta porta a porta come unica soluzione possibile per i centri storici. Motivo per il quale, dunque, prima o poi anche a Bari vecchia e Torre a Mare arriverà il momento di dire addio agli antichi cassonetti e accogliere le nuove pattumelle.

Il nodo dei quartieri più popolosi


Resta, invece, da sciogliere il nodo relativo ai quartieri più grandi e popolosi. Vengono in mente soprattutto Libertà, Murat e Madonnella, ma lo stesso problema potrebbe verificarsi anche in realtà più periferiche come Carrassi-San Pasquale, Poggiofranco-Picone e Japigia.
Ne aveva parlato nei giorni scorsi lo stesso Petruzzelli, dicendo che la definizione di raccolta porta a porta è un po’ troppo generica: «Si può applicare il servizio mantenendo la raccolta stradale del vetro, come a Salerno, o dare solo pattumelle senza carrellati ai condomìni come accade a Modugno – spiegava l’assessore. Si potrebbe adottare l’utilizzo delle buste al posto delle pattumelle anche per il conferimento di carta e plastica, da lasciare davanti ai palazzi più alti per agevolare la raccolta, come accade in comuni vicini a Bari».
E Persichella ha in qualche modo confermato che un porta a porta “ortodosso” è una via inapplicabile in tutti i quartieri di Bari. Insomma, discussioni ancora in corso in giunta per trovare soluzioni adatte ai quartieri più popolosi della città.

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