Città invasa dai rifiuti: «Sì, chiamiamo l'Esercito»

Città invasa dai rifiuti: «Sì, chiamiamo l'Esercito»
di Paola CASELLA
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Giovedì 24 Agosto 2023, 05:00

Un ordine del giorno sull’emergenza rifiuti in città. A presentarlo al presidente del consiglio comunale di Taranto Piero Bitetti è stato nelle scorse ore il consigliere del gruppo misto di maggioranza Gianni Liviano

L'iniziativa

Con il documento che giungerà all’esame dell’aula per l’eventuale approvazione “il consiglio comunale impegna il sindaco ad adoperarsi in tutti i modi al fine di consentire la pulizia della città anche, se necessario, con l’intervento dell’esercito, mediante adeguata interlocuzione con il signor prefetto di Taranto”.
Liviano ricorda che l’Amiu “verte in una situazione di profonda crisi economico-finanziaria alla quale l’Amministrazione comunale tarda a porre rimedio”. Il consigliere si dice, inoltre, preoccupato per eventuali problemi di carattere sanitario connessi alla mancanza di igiene.
Sulla questione dei rifiuti sono intervenuti ieri anche i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Gianpaolo Vietri e Tiziana Toscano che hanno chiesto interventi straordinari di panificazione. «Disinfestazione - scrivono in una nota - di tutte le aree in cui sono posizionati i cassonetti dei rifiuti, pulizia straordinaria dei marciapiedi della città, ripristino della pulizia notturna e sostituzione di tutti i cassonetti con coperchi rotti o non funzionanti, implementazione delle stazioni di conferimento al borgo. Queste le richieste urgenti che abbiamo rivolto, attraverso il deposito di un’istanza, al sindaco, all’assessore all’Ambiente e al presidente di Kyma Ambiente nell’attesa della totale rivisitazione del servizio di raccolta». 
Vietri e Toscano evidenziano che molti cittadini «sono esasperati dagli odori nauseabondi che provengono dalle postazioni dei cassonetti che, oltre a rendere irrespirabile l’aria per quanti si trovano a passare nei pressi, emanano cattivi odori che si diffondono raggiungendo i primi piani delle abitazioni sotto le quali sono posizionati. Alcuni di questi cittadini sono addirittura costretti a tenere le persiane chiuse per evitare di respirare lo sgradevole olezzo dei rifiuti dentro le proprie case». 
I consiglieri aggiungono poi che «diversi commercianti lamentano di essere persino costretti a dover lavare da sé i marciapiedi prospicienti le proprie attività». 
C’è poi Italia Viva che propone come soluzione dei problemi della Partecipata di igiene urbana l’apertura ai privati. Una proposta, questa, certamente non in linea con quanto affermato più volte dal sindaco Rinaldo Melucci, anche in consiglio comunale, e con la posizione di diverse forze politiche della maggioranza convinte che il servizio debba restare pubblico. 
«La situazione economico-finanziaria dell’Amiu - si legge in un comunicato stampa firmato dal consigliere regionale e comunale Massimiliano Stellato e dai consiglieri comunali Carmen Casula e Michele Patano - è nota da tempo. Ed i numeri venuti fuori dal bilancio hanno fatto definitiva chiarezza. Per uscire dal guado, ed imprimere una svolta, bisogna pensare ad una “soluzione di mercato” per la Municipalizzata».
Per i consiglieri, «questa è allora la volta buona per cambiare le cose.

Ma per cambiare le cose, non si può lasciare tutto così com’è. Finché sarà solo il pubblico a “fare impresa”, una buona gestione aziendale ed un servizio efficiente per la cittadinanza saranno impraticabili o difficilmente realizzabili. E il risultato è sotto gli occhi di tutti: dispersione di risorse e cittadini esasperati da tasse e degrado. Adesso, le solite anime belle obietteranno che certi servizi devono restare pubblici, lo immaginiamo. Se però continuiamo a seguire queste chimere, qui tra un po’ non resterà più nulla né di queste aziende pubbliche, né degli enti locali che le controllano».

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