Tabaccai, difficile pagare con carta di credito: ecco perché. Indagine di Altroconsumo

Tabaccai, difficile pagare con carta di credito: ecco perché. Indagine di Altroconsumo
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Mercoledì 15 Novembre 2023, 21:31 - Ultimo aggiornamento: 21:32

Un 'indagine di Altroconsumo in 100 tabaccherie di 10 città italiane (Milano, Padova, Roma, Bari, Cagliari, Napoli, Bologna, Palermo, Torino e Genova) ha messo in luce la difficoltà di pagare gli acquisti con la carta: acquistare una marca da bollo da 2 euro con la carta di credito o il bancomat è stato impossibile in circa la metà dei casi.

L'indagine

A Milano un tabaccaio ha addirittura chiesto una commissione per pagare con carta.

Così l'associazione in una nota nella quale racconta i principali risultati dell'indagine. Genova e Napoli sono risultate le peggiori, in quanto solo due tabaccai su dieci hanno accettato il pagamento con carta, mentre Bologna e Padova sono state elette le migliori perché in otto casi su dieci si è riuscito a pagare con carta. Anche Palermo si è distinta in positivo con sei sì su otto. Nel 34% dei casi i tabaccai che hanno rifiutato il pagamento digitale hanno dichiarato che i valori bollati si possono pagare solo in contanti.

Obbligo di accettare il pagamento

Tuttavia, ricorda l'associazione, dal 26 giugno scorso è entrato in vigore l'obbligo di accettare i pagamenti elettronici per i valori bollati (come, ad esempio, la marca da bollo per il passaporto), quelli postali e i generi di monopolio, come le sigarette. Inoltre, dal 2014 è in vigore l'obbligo per i negozianti di accettare i pagamenti digitali per qualsiasi importo. Il 12% dei tabaccai che ha detto no alla richiesta di pagare con carta ha dichiarato che le commissioni bancarie sono troppo alte per una transazione di 2 euro. Infine, a Milano un tabaccaio ha fatto pagare con la carta a fronte di una commissione di 20 centesimi, pratica ovviamente illegale. Altroconsumo ricorda che la norma che obbliga esercenti e professionisti ad accettare i pagamenti digitali per tutti gli scontrini è in vigore in Italia da quasi dieci anni ormai ma che sarebbe auspicabile arrivare a un consistente abbassamento, se non un azzeramento, delle commissioni Pos per i pagamenti fino a 30 euro. 

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