I migranti rompono i blocchi, la Croazia minaccia di chiudere la frontiera

I migranti rompono i blocchi, la Croazia minaccia di chiudere la frontiera
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Giovedì 17 Settembre 2015, 10:24 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 08:34

Il ministro dell'interno croato, Ranko Ostojic, ha detto che la Croazia ha esaurito le sue capacità di accoglienza e ha chiesto uno stop agli arrivi di migranti. Secondo le autorità di Zagabria da stamane e fino al primo pomeriggio in Croazia sono giunti circa 7.300 migranti, tutti dalla vicina Serbia dopo che l'Ungheria ha sigillato con il muro la sua frontiera.

Ostojic ha detto che il suo Paese chiuderà la frontiera con la Serbia se di nuovo in un sol giorno arriveranno oltre 7mila migranti, come avvenuto oggi.

Gli ha subito risposto da Belgrado il ministro del lavoro e affari sociali Aleksandar Vulin: se Zagabria chiuderà il confine la Serbia farà istanza alle sedi giudiziarie internazionali.

Ad Horgos, teatro ieri di violenti scontri tra migranti e polizia ungherese, la tensione resta alta. Nella notte gli agenti hanno nuovamente sparato gas lacrimogeni per allontanare un gruppo di giovani che continuava a protestare davanti al muro. Alla stazione di Tovarnik ci sono stati scontri tra la polizia croata e migranti che hanno sfondato i cordoni degli agenti. Lo riporta il Guardian online, citando Channel4.

Nella notte gruppi di migranti e profughi hanno deciso di lasciare la terra di nessuno al confine di Horgos e raggiungere in autobus il vicino centro di accoglienza di Kanyiza, da dove in tanti partono per la frontiera fra Serbia e Croazia. Ieri le autorità di Zagabria avevano fatto sapere che non verranno frapposti ostacoli ai profughi che intendono raggiungere la Germania e il nord Europa transitando attraverso il territorio croato.

Bulgaria invia soldati al confine con la Turchia. La Bulgaria ha inviato 50 soldati a presidiare il confine con la Turchia e potrebbe dispiegarne altri 160 entro stasera in vista di un possibile massiccio afflusso di rifugiati. Lo ha detto alla radio pubblica locale il ministro della Difesa, Nikolay Nenchev, ripreso dai media turchi. In totale alla frontiera potrebbero essere inviati fino a mille soldati.

La Slovenia invece ha reintrodotto i controlli alle frontiere per dieci giorni. Lo rende noto Margaritis Schinas, portavoce della Commissione Ue.

Tusk: «Vertice straordinario Ue il 23 settembre». «Convoco un Consiglio europeo straordinario per mercoledì 23 settembre alle 18 per discutere come trattare come la crisi dei rifugiati». Lo ha annunciato con messaggio twitter il presidente del Consiglio, Donald Tusk. Il vertice straordinario era stato chiesto dalla Cancelliera Angela Merkel. Si terrà all'indomani del Consiglio interni.

Intanto il Parlamento Europeo ha votato a larga maggioranza (370 sì, 134 no, 52 astenuti) il parere favorevole alla proposta della Commissione per il ricollocamento «urgente» di 120 mila rifugiati da Italia, Grecia ed Ungheria. Il portavoce della Commissione europea Mina Andreeva aveva scritto su Twitter che «La Commissione Ue non rinuncia all'obbligatorietà sulla proposta di ricollocare 120mila profughi. Difendiamo la nostra proposta», spiegando che gli articoli dei media che suggeriscono il contrario «sono falsi».

Intanto il commissario Ue Dimitris Avramopoulos, in una conferenza stampa da Budapest con i ministri dell'Interno e degli Esteri ungheresi, Sandor Pinter e Peter Szijjarto, ha sottolineato che «I muri sono soluzioni temporanee, e in più dirottano i flussi e accrescono la tensione. Lavoreremo collettivamente per proteggere i confini Ue».

Il commissario Ue alla Politica di vicinato Johannes Hahn ha sottolineato che «I Balcani non devono diventare un parcheggio, o una terra di nessuno per i profughi».

Ungheria: «Sì alle quote se interviene una forza Ue». L'Ungheria, tramite il ministro degli Esteri Peter Szijjarto, ha fatto sapere di aver «proposto di creare una forza Ue che protegga le frontiere europee» e se ci sarà una proposta della Commissione Ue in questo senso, di essere pronta «a sostenere il sistema della ridistribuzione per quote».

L'Ungheria propone anche che l'Europa finanzi nuovi campi profughi in Turchia, Giordania e Libano, spiega il ministro. «Se ci saranno proposte della Commissione Ue in questa direzione, sosterremo il sistema per quote».

Merkel: «Il mercato dell'auto dia lavoro ai rifugiati». Dalla sua la cancelleria tedesca Angela Merkel, inaugurando questa mattina il Salone dell'Auto di Francoforte, ha detto che «Le condizioni della Germania sono positive e questo ci permette di far fronte alle nuove sfide».

La Merkel ha poi rivolto un appello, accolto da un lungo applauso, ai costruttori di auto affiché «diano opportunità di lavoro ai rifugiati. Vogliamo aiutare chi ha diritto alla tutela, chi viene solo per motivi economici deve lasciare il Paese. Quello che viviamo coi rifugiati dobbiamo vederlo con ottimismo. È una preghiera che rivolgo a tutti voi: se ci sono possibilità date a queste persone delle opportunità. So che già lo fate e che lo farete».

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