Isis, l'allarme del ministro libanese a Cameron: «Jihadisti fra i profughi siriani»

Isis, l'allarme del ministro libanese a Cameron: «Jihadisti fra i profughi siriani»
di Giulia Aubry
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Martedì 15 Settembre 2015, 17:58 - Ultimo aggiornamento: 19:04
Due uomini di Isis ogni cento profughi siriani? La notizia, seppur non esattamente in questi termini, circola dal web da un po' di tempo. Alcuni disseminatori di Isis, non direttamente collegati all'organizzazione ma simpatizzanti della stessa, avrebbero minacciato attacchi all'Europa a opera di terroristi e lupi solitari infiltrati tra i profughi siriani.



Qualche giorno fa alcuni siti minori di informazione hanno diffuso la notizia dell'arresto in Germania di un presunto membro dello Stato Islamico tra i richiedenti asilo. E secondo Russian Today, la televisione ungherese avrebbe riportato la notizia che almeno due terroristi sarebbero stati identificati nelle foto dei migranti che in questi giorni stanno attraversando l'Europa.



In questo contesto l'ultima notizia pubblicata dal Daily Mail ha creato più di un semplice allarme nell'opinione pubblica britannica ed Europea. Secondo quanto riportato dal quotidiano inglese, nel corso di un recente incontro, il Ministro dell'educazione libanese Elias Bousaab avrebbe avvertito il Primo Ministro britannico Cameron che ogni 100 profughi siriani si potrebbero nascondere almeno due affiliati di Isis.
In realtà il ministro non ha portato alcuna prova a supporto della sua tesi. Le sue parole esatte sono state:
«la mia sensazione è che Isis stia facilitando l'infiltrazione di propri affiliati tra i profughi in viaggio verso l'Europa».



Anche la percentuale del 2% è solo un'ipotesi. Ma la notizia e il sospetto che Isis possa sfruttare l'emergenza profughi ha già diversi precedenti. A gennaio di quest'anno Mike Giglio, corrispondente del sito di informazione BuzzFeed, avrebbe intervistato un membro di Isis che ha raccontato di aver viaggiato dalla Turchia in Europa e ha ammonito tutti i paesi dell'area dicendo che almeno 4.000 altri operativi dello Stato Islamico stavano per infiltrarsi tra i profughi.



Il controllo sui profughi, soprattutto i richiedenti asilo e comunque capillare e coinvolge tutte le forze di polizia e sicurezza nazionali ed europee. Ma la preoccupazione continua a essere alta e le "sensazioni" del ministro dell'educazione libanese non contribuiscono a dissiparla.