«No al fotovoltaico su Mar Piccolo, il ministro risponda»

«No al fotovoltaico su Mar Piccolo, il ministro risponda»
di Massimiliano MARTUCCI
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Venerdì 9 Febbraio 2024, 05:00

Desta preoccupazione l'interrogazione del senatore Turco al Ministro dell'Ambiente, in merito alla proposta del parco fotovoltaico nel primo seno del Mar Piccolo. Una preoccupazione dovuta al fatto che, affidandosi a quanto determinato nel Pptr (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale), è davvero improbabile che un progetto del genere possa trovare applicazione, perché la legge regionale impedisce ogni tipo di installazione se non sui tetti e per uso domestico.

L'iniziativa

Il fatto che il senatore Turco chieda al Ministro chiarimenti in merito, potrebbe voler dire che il Pptr non basta. 
Ecco cosa scrive Turco: «Nei giorni scorsi ho depositato un'interrogazione a risposta orale in commissione al Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, in merito al progetto, pubblicato dal medesimo dicastero, relativo alla creazione, in area Mar Piccolo di Taranto, di un parco fotovoltaico galleggiante (offshore) di potenza 100 MW, con annesso impianto di produzione di idrogeno verde da 25 MW. La proposta non considera che tale impianto interesserebbe l’area Sin (Sito di Interesse Nazionale) del Comune di Taranto, che ricade in parte nella porzione di Mar Piccolo posta sotto sequestro penale dalla magistratura. Una eventuale realizzazione del progetto, inoltre, metterebbe a rischio il fragile equilibrio dell’habitat marino, ancora alle prese con le attività di bonifica, oltre a compromettere le attività della mitilicoltura e della pesca, già pesantemente colpite negli ultimi anni dal surriscaldamento delle acque, proprio lì dove si vorrebbe realizzare l’impianto in questione. Per queste ragioni si auspica che il Ministro competente introduca misure a tutela dell’ecosistema del Bacino del Mar Piccolo e vagli altre altre aree rientranti nel Sin, possibilmente associando alle attività di recupero e riqualificazione del territorio, anche nuovi insediamenti produttivi». Giova ricordare che, invece, nella legge istitutiva del parco del Mar Piccolo, la 21 del 2020, nell'articolo 25, al comma 3, lettera b, si legge che nel territorio del parco è vietata: «La realizzazione e l’ampliamento di impianti per la produzione di energia, fatta eccezione per gli interventi indicati nella parte seconda dell’elaborato del Pptr 4.4.1». Nel Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, gli interventi permessi riguardano impianti fotovoltaici installati sui tetti oppure al suolo che però non devono superare i 3 kW di potenza, ovvero impianti domestici. 
Evidentemente, quindi, la proposta della società M Floating Mar Piccolo, che prevede una potenza di 100 MW, oltre a quello da 25 MW per la produzione di idrogeno, per una estensione di novantadue ettari, non potrà trovare cittadinanza, a meno che non si vada in deroga al Pptr. L'interrogazione al Ministro potrebbe trovare risposta a questa domanda, ma occorrerebbe comprendere quale è la posizione della Regione in merito. 
Sul tema si erano già espressi duramente i mitilicoltori guidati da Luciano Carriero, che denunciava la convocazione già di due incontri a Palazzo di Città, tra la società e l'Amministrazione: «Non possiamo tollerare che mentre i nostri uomini si ammazzano, lavorando al vento ed al sole per garantire la continuità di una produzione tipica tradizionale, sforzandosi di adeguarsi ad un disciplinare di produzione rigido (Slow Food), si vogliano poi aprire le porte a chi ha progettato di integrare la coltivazione dei mitili con impianti fotovoltaici off shore.

Sarebbe la fine del Mar Piccolo, la fine della grande bellezza del Mar Piccolo. Noi mitilicoltori lo difenderemo con ogni mezzo».

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