Ex Ilva, mancato accordo sulla cassa integrazione al ministero del Lavoro. Sindacati inviperiti, a Taranto presidio di Uilm e Usb

Ex Ilva, mancato accordo sulla cassa integrazione al ministero del Lavoro. Sindacati inviperiti, a Taranto presidio di Uilm e Usb
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Lunedì 28 Marzo 2022, 14:39 - Ultimo aggiornamento: 21:58

La trattativa al ministero del Lavoro per la cassa integrazione straordinaria di un anno in Acciaierie d’Italia (ex Ilva) ha avuto esito negativo.

«Si è concluso con un mancato accordo l'incontro presso il Ministero del Lavoro per la procedura per la richiesta di cassa integrazione straordinaria da parte di Acciaierie d'Italia». Così la Fiom in una nota.

«Fino all'ultimo minuto a disposizione abbiamo cercato di far ragionare l'azienda per farle assumere scelte di responsabilità verso i lavoratori. L'azienda ha perso un'occasione importante per cambiare il futuro dell'ex Ilva e dare una speranza a tutti lavoratori. Invece, ancora una volta, sono gli stessi lavoratori a pagare il costo più alto di una situazione che va avanti ormai da troppo tempo e che è figlia di un fallimento aziendale e politico. La situazione di forte crescita del mercato, le parole del Premier Draghi sulla centralità dell'ex Ilva per la siderurgia nazionale e l'obiettivo produttivo di 6 milioni tonnellate sono condizioni che non giustificano tremila esuberi. Al contrario, deve essere previsto il rientro a lavoro di tutti gli 8.200 a Taranto e 10.700 in tutto il Gruppo, così come previsto dall'accordo del 2018, unico valido e votato dai lavoratori. Non potevamo mai accettare tremila esuberi strutturali, vogliamo salvaguardare l'occupazione, l'ambiente e il futuro industriale». Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario generale Uilm.

«Il mancato accordo è stata una grande occasione persa per rilanciare le relazioni industriali ed evitare che per l'ennesima volta l'azienda gestisca gli ammortizzatori sociali in maniera unilaterale». Lo afferma il responsabile siderurgia della Fim Cisl nazionale Valerio D'Alò dopo l'incontro al ministero del Lavoro sulla cassa integrazione straordinaria chiesta da Acciaierie d'Italia.

 

A Taranto il presidio

A Taranto - nello stabilimento dove, in base ai numeri iniziali, dovrebbero andare in cassa 2.500 unità su 3.000 complessive - l’incontro al ministero è stato seguito in diretta da lavoratori e delegati sindacali di Uilm e Usb che oggi hanno indetto un presidio di protesta con sciopero.

Davanti alla direzione della fabbrica è stato infatti montato un gazebo con uno schermo e sistemati degli amplificatori.

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