Verso Lecce-Roma: sfida Baroni-Mourinho

Verso Lecce-Roma: sfida Baroni-Mourinho
di Michele TOSSANI
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Venerdì 10 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:51

La sfida di sabato prossimo che vedrà il Lecce ospitare al Via del Mare la Roma non sarà solo quella fra un undici reduce dalla brillante prestazione di Cremona ed un altro in piena corsa per un posto in Champions League, ma anche quella fra due degli allenatori che si sono messi maggiormente in evidenza in questo campionato, vale a dire Marco Baroni e José Mourinho. Accostare il nome del tecnico leccese a quello del portoghese potrebbe essere considerata una blasfemia calcistica. In realtà, al netto di un palmares completamente diverso (Mourinho ha vinto campionati un po’ ovunque e vanta anche due Champions conquistate con Porto e Inter) quest’anno è possibile trovare qualche similitudine fra l’allenatore del Lecce e quello della Roma. 

La fase difensiva

Entrambi infatti, oltre all’età (tutti e due sono classe 1963), hanno forgiato due compagini che basano le loro fortune su una buona fase difensiva. Se andiamo a vedere i gol subiti infatti il Lecce ne ha concessi appena 6 in più della Roma (24 contro 18) mentre, dal punto di vista degli expected goals against (xGA) cioè delle reti potenziali subite, il dato dei pugliesi (24.09) è molto buono per una neopromossa e non lontanissimo da quello dei giallorossi capitolini, primi in questa graduatoria con appena 14.60 xGA. Entrambe le compagini poi prediligono dettare il contesto tattico senza palla, lasciando il pallone agli avversari, come dimostrano i dati relativi al possesso medio che, sia per la Roma (48.5%) che per il Lecce (42.2%) è sotto il 50%.

Le cose cambiano quanto a interpretazione della fase difensiva. Quella leccese è infatti più attiva come dimostrano un minor indice PPDA (12.40 a fronte del 13.76 della Roma) e un dato migliore in termini di Build-up Disruption (+1.68% contro il -2.6% romanista), indicatore che quantifica l’efficacia della pressione di una squadra sul possesso dell’altra.

I numeri

Insomma, il Lecce aggredisce in avanti mentre la Roma, in fase di non possesso, tende a difendere con un blocco medio per creare campo alle spalle della linea difensiva avversaria da attaccare poi rapidamente in verticale. In attacco poi la differenza fra le due squadre è più evidente e non soltanto in termini qualitativi, per via del livello di attaccanti di cui dispone la formazione dello Special One . La Roma infatti crea di più (32.92 in termini di gola attesi) rispetto al Lecce (solo 19.19). La fase offensiva dei capitolini è prevalentemente affidata ai piedi di Dybala e Pellegrini. All’argentino e al nazionale azzurro è assegnato il compito di gestire palla nella trequarti offensiva e di produrre giocate utili a mettere i compagni in condizione di battere a rete, quando non sono proprio i due giocatori giallorossi ad andare alla conclusione in prima persona. La formazione di Baroni presenta invece una manovra d’attacco più legata all’organizzazione collettiva, con movimenti provati che passano soprattutto per vie esterne.

Strefezza contro Dybala

Detto questo e fatte le debite proporzioni, anche il Lecce ha il suo Dybala, anche se con caratteristiche diverse. Si tratta di Gabriel Strefezza, come l’argentino in grado di accendere la luce negli ultimi trenta metri di campo. Fra l’altro entrambi hanno finora segnato lo stesso numero di gol (7). Infine giova ricordare come sia il Lecce che la Roma siano pericolose su calcio piazzato, anche se ad oggi sono i romanisti ad essere stati più efficaci con 9 reti realizzate in queste situazioni contro le 4 dei salentini. Come si vede quindi sabato prossimo in terra leccese andrà in scena uno scontro fra due modi di intendere il calcio diversi ma con dei tratti di somiglianza. Una sfida tattica fra due allenatori che pochi, alla vigilia della stagione, avrebbero pronosticato come protagonisti della massima serie di quest’anno. 

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