Bradanico-Salentina (tappa numero 6), San Marzano-Manduria: il tratto era quasi pronto oltre vent’anni fa, oggi è sbarrato dal guardrail

Così Taranto e Lecce sono sempre più lontane: «Ma il tracciato non basta»

Bradanico-Salentina (tappa numero 6), San Marzano-Manduria: il tratto era quasi pronto oltre vent’anni fa, oggi è sbarrato dal guardrail
di ​Giuseppe ANDRIANI
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Mercoledì 24 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:33

E pensare che la Bradanico-Salentina, da San Marzano a Manduria, era quasi stata completata. A vederla oggi, dai piedi del paese arbëreshë, si presenta come una delle tante incompiute della periferia del Sud. Verrebbe da dire: periferia della periferia. Un guardrail posto come una transenna vieta l’accesso, ma c’è chi comunque la attraversa (a piedi), magari per lavorare nei campi. L’arteria stradale c’è da oltre vent’anni - mancava qualcosa, ma l’impressione è che si trattasse di “dettagli” -, collega San Marzano alla Manduria-San Pancrazio, il tratto a scorrimento veloce, con quattro corsie. L’eldorado della strada più lenta di Puglia (tra i capoluoghi di provincia). Là dove c’era l’erba ora c’è, di nuovo l’erba. La vegetazione spontanea è ovunque, per il resto rifiuti e campi circostanti. Si intravede qualche pala eolica. Il paesaggio lento del Sud lento, appunto. 

Il viaggio


Oggi per andare da San Marzano a Lecce in una normale mattinata infrasettimanale servono circa 75 minuti per percorrere una sessantina di chilometri.

Per arrivare a Taranto bastano - si fa per dire - una quarantina di minuti (sono 25 chilometri). Da qui qualunque posto sembra lontano, e l’isolamento diventa quasi uno stato esistenziale. Lo stesso vale da Fragagnano. Comuni del Tarantino, rivolti verso il Salento, quasi terre di confine, sicuramente snodi culturali. Da qui si muovono, quotidianamente, pendolari, studenti, lavoratori. Questi Comuni non sono invitati al tavolo tecnico dell’Anas di lunedì prossimo, perché sarà incentrato quasi interamente sulla variante salentina dell’opera. Ma da qui parte il grido d’allarme sulla stessa infrastruttura, perché il tratto che va da Grottaglie a San Marzano è stato stralciato (e non finanziato) e sembra tanto l’anello debole di un percorso già complicatissimo. I sindaci chiedono che si vada avanti comunque, ma avvertono l’Anas: «C’è qualcosa da rivedere». 

I residenti


La grande paura dei residenti, infatti, è che la Bradanico-Salentina, così come oggi è prevista, possa diventare da grande incompiuta a grande beffa, non portando i vantaggi che qui tutti si augurano. «La mia posizione è di procedere - commenta Francesco Leo, sindaco di San Marzano -. Sono favorevole, anche perché quei tratti dove ci saranno i lavori sono adesso discariche a cielo aperto. Per noi vorrebbe dire anche riqualificare una zona cittadina, perché quella parte del paese sarebbe ben collegata con il mare. Questa strada ci serve, sarebbe un bene intanto per decongestionare il traffico. È chiaro che rimane il problema del collegamento da Grottaglie a San Marzano, perché aumenterà il traffico veicolare su un tratto che non è illuminato e che ha una carreggiata stretta. L’ideale sarebbe una bretella che possa collegare quella strada alla Taranto-Brindisi. Lo stralcio di quel progetto sicuramente rappresenta un problema». 

Fragagnano


Sulla stessa lunghezza d’onda da Fragagnano il sindaco Giuseppe Fischetti, che spiega come l’impatto dell’opera oggi sia «diverso rispetto a cinquant’anni fa, quando l’opera è stata progettata». «Dal mio punto di vista - aggiunge - questo progetto non risolve nulla, l’opera resta incompleta. I lavori sono lentissimi. Mi sembra davvero molto complicato immaginare una conclusione in tempi brevi. Secondo me bisognerebbe riprendere le fila del discorso e ricominciare a ragionare su tutto. È un’opera deludente, sia come tempistiche che come sforzi messi in campo dai governi. E temo che il tratto che verrà realizzato adesso non risolverà i problemi dei pendolari». Fragagnano è nella stessa situazione: il paese è attraversato per intero dal traffico di chi viaggia. Taranto non è lontanissima, Lecce sì, e vista la distanza chilometrica sembra assurdo. Da Taranto a Lecce, oggi, Fragagnano è tappa obbligata, San Marzano no. Ma cambia poco, per un territorio ridotto a periferia. 

I disagi


E ne fanno le spese i pendolari. «Anche con l’autobus il viaggio è un incubo - racconta Annasara Talò, studentessa di San Marzano -. Arrivare a Lecce, per l’università, è sempre complicato. Dobbiamo spostarci a Fragagnano o a Francavilla Fontana, perché da qui non passano neppure i mezzi». E comunque in autobus serve circa un’ora e mezzo. Al Nord, con il treno, si percorrono 400 chilometri nello stesso intervallo. Il problema è storico. Gino Talò, quasi 80 anni, brillante ingegnere del posto, conserva nel proprio studio tavole del suo periodo da amministratore locale, 32 anni fa. Ha diretto i lavori stradali per tutte le opere più importante di questo versante del Tarantino, e avverte: «Procedere con i lavori sulla San Marzano-Manduria non risolverà i problemi, anzi creerà un ingorgo da Grottaglie a San Marzano, per una strada stretta e con pochi margini di intervento. Ne parliamo da anni, immaginate cosa vorrà dire un traffico così importante di mezzi pesanti, viste le aree Pip in zona. Questo non è il modo giusto per parlare di sviluppo». Qui la paura più grande è che neppure la Bradanico-Salentino possa funzionare. O almeno non con questo tracciato. Il dubbio è legittimo.
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