Bradanico-Salentina, i sindaci non mollano: «Serve a quattro corsie»

Un tratto del progetto a Manduria
Un tratto del progetto a Manduria
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Mercoledì 31 Gennaio 2024, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 07:07

Il fronte dei sindaci resta compatto: la Bradanico-Salentina attesa da decenni dovrà avere quattro corsie oppure non porterà gli effetti così a lungo sperati. Ma mentre nel Tarantino parte del progetto è già partito e si procede agli espropri (stralciato il tratto tra Grottaglie e San Marzano di San Giuseppe mentre quello successivo, che arriva a Manduria, è in fase di appalto già assegnato), la terminazione salentina dell’opera sembra ancora annaspare. Il concetto è chiaro e lo è ancora di più all’indomani della conferenza dei servizi che si è tenuta lunedì scorso nella sede Anas di Bari e che avrebbe dovuto sciogliere il nodo della scelta delle varianti finendo in vece in una fumata nera. Le tre varianti sul tappeto infatti sono tutte a due corsie, senza la prospettiva nemmeno futura di allargare a quattro il tratto che collega Lecce al Comune di San Pancrazio Salentino, il vero punto di snodo che anche storicamente connetteva l’area jonico-salentina. 

I sindaci: «L'ammodernamento non basta»


Che fare allora? Lecce, che nella conferenza di servizi aveva delegato Guagnano a dire la sua, ribadisce lo scarso appeal dell’opera, che così com’è pensata fare risparmiare a chi si sposta tra i due capoluoghi di provincia pugliesi solo mezz’ora. «Per come proposto da Anas - spiega il primo cittadino di Lecce, Carlo Salvemini -, l’ammodernamento delle due corsie e dei percorsi della strada statale 7ter non comporterà i vantaggi sperati al territorio in termini di competitività, riduzione dei tempi di percorrenza delle merci, del collegamento tra i due capoluoghi Lecce e Taranto.

Io sono al fianco dei sindaci che in conferenza dei servizi hanno ribadito la necessità di realizzare una strada a quattro corsie, la bradanico-salentina - prosegue Salvemini -, che possa contribuire a generare flussi significativi verso la città e il porto di Taranto. L’auspicio è che si possano determinare le condizioni, economiche e politiche, per una progettazione diversa, che tenga conto della voce del territorio e dei sindaci che sollecitano un investimento strategico, ma abbiamo bisogno che questo obiettivo venga fatto proprio anche dai livelli istituzionali superiori, a partire dal Governo, per garantirci l’opportunità di vederlo realizzato».

Sulle barricate anche Trepuzzi: «Nel corso degli anni, sulla Bradanico-Salentina, con colleghi sindaci, politici e amministratori locali, abbiamo fatto tante battaglie. Penso a quelle fatte con la Provincia di Lecce, con la Camera dei Deputati con la Regione Puglia … ma non abbiamo mai sortito un effetto funzionale alle esigenze del territorio. Faccio presente un dato oggettivo: Lecce è nella in fase di approvazione del suo Pug e l’idea è di spostare l’area industriale, dalla zona adiacente alla superstrada Lecce - Brindisi, al polo logistico che fa perno sullo scalo merci di Surbo, e quindi a ridosso dei comuni del nord Salento e comunque nella zona di Campi Salentina. Se è vero che abbiamo bisogno di una messa in sicurezza delle strade in questione, e che percorriamo quotidianamente, è altresì vero che abbiamo bisogno di un investimento che permetta di realizzare un’infrastruttura in grado di collegare l’area industriale di Lecce e il polo logistico che si sta creando presso lo scalo merci di Surbo, con una quella del porto di Taranto, consentendo alle merci e ai mezzi di viaggiare in maniera più veloce e più sicura. 
Quello che ci viene proposto oggi, non è funzionale rispetto alle aspettative di un intero territorio. Per questo motivo non possiamo assumerci, da Amministratori locali, la responsabilità nel dire di “sì” ai progetti presentati se non definendoli per quello che sono, interventi di messa in sicurezza delle strade già esistenti, che apprezziamo e che certamente sono necessari ma che non soddisfano il vero interesse del territorio salentino». 
Anche la Provincia di Lecce condivide: «Si tratta di un asse fondamentale su cui noi insistiamo perché abbia la quattro corsie - commenta il presidente, Stefano Minerva -: è più che utile per il territorio perché collega una fetta importante di comuni del Nord Salento. Libera i centri abitati e da più velocità e sicurezza negli spostamenti». 
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