Manduria, la città del Primitivo - tagliata fuori dalla viabilità veloce e separata da Lecce e Taranto da un tracciato vecchio di 87 anni e dall’attraversamento di nove comuni, cinque da una parte e quattro dall’altra - ha sempre creduto nel miracolo chiamato “Bradanico Salentina”. Attesa da due generazioni, la bretella manduriana lunga 11 chilometri, realizzata e abbandonata per il mancato collegamento con le quattro corsie della Manduria-San Pancrazio, dove muore, semmai un giorno sarà percorribile, sarà già una strada vecchia.
Il progetto mezzo secolo fa
Concepita per il traffico di mezzo secolo fa, ha una larghezza di appena dieci metri, il minimo per due sole corsie con banchine da un metro.
Miraggio a lungo agognato anche dai settori del commercio e del turismo. «Sicuramente – è il parere del presidente della Confcommercio di Manduria, Dario Daggiano - una strada di comunicazione veloce sull'asse Taranto-Lecce è quanto mai indispensabile ed è impensabile che un territorio come il nostro ne sia ancora sprovvisto». Speranza e preoccupazione sono invece i sentimenti del presidente provinciale della Confcommercio Taranto, Leonardo Giangrande, che prospetta i rischi dell’imbuto che si creerebbe in questo tratto stradale se lo si lasciasse ad una sola carreggiata. «Se non si opterà per una strada a due carreggiate con due corsie per ogni senso di marcia anche nel tratto di completamento finale - fa sapere Giangrande - solo parzialmente avremo accorciato le distanze utili a favorire gli scambi economici del territorio ionico-salentino». Ad attendere con ansia la nuova via di accesso alle due città universitarie di Taranto e Lecce sono gli studenti pendolari, anche loro promotori di iniziative tese a sollecitare il completamento della Bradanico-Salentina. «Nel 2019 scrivemmo all’allora assessore ai Lavori pubblici della Regione, Giovanni Giannini, che ci ricevette insieme all’ingegnere De Pace», racconta Salvatore Luigi Baldari, a capo di un collettivo studentesco che quotidianamente vive l’odissea dei 40 chilometri per Taranto e 60 per Lecce attraversando i comuni interposti privi di circonvallazione. «Durante l’incontro a Bari – fa sapere Baldari - ci fu prospettato un crono-programma dettagliato, rivelatosi poi disatteso nella sua gran parte».