Bradanico-Salentina, via ai lavori. Ma la svolta è lontana

Anas convoca i Comuni interessati per il 29 gennaio

Bradanico-Salentina, via ai lavori. Ma la svolta è lontana
di ​Giuseppe ANDRIANI
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Domenica 7 Gennaio 2024, 09:32

Sarà davvero l'anno della Bradanico-Salentina? Qualcosa si muove, anche se ancora a piccoli passi, tra i cantieri da far partire. Oggi da Taranto a Lecce, e viceversa, servono quasi due ore di percorrenza per poco meno di 90 chilometri. Si attraversano nove paesi, tre province e una serie di ostacoli, tra cui il traffico e i semafori nei centri abitati, che scoraggiano pendolari e turisti. 
L'alternativa esiste, certo: passare da Brindisi, con una Superstrada che collega le due città in poco più di un'ora e 25 chilometri in più. Ma non è tutto qui: è chiaro che il progetto della Bradanico-Salentina, la grande incompiuta tra le strade pugliesi (se ne parla da cinquant'anni) avrebbe dovuto servire anche tutti quei comuni del lato Nord del Leccese e del lato occidentale della provincia di Taranto. 

I Comuni convocati 


Adesso, però, qualcosa si muove. Intanto il 29 gennaio l'Anas ha convocato i Comuni del Leccese e San Pancrazio Salentino (in provincia di Brindisi) per la variante dell'ultimo tratto verso Sud, dove le varianti attualmente sono tre. Di certo lì il percorso sarà completamente diverso rispetto a quello attuale. 
Dall'altra parte, invece, nel Tarantino, i lavori per l'ampliamento e l'ammodernamento del tratto che va da San Marzano di San Giuseppe a Manduria - dove poi c'è la parte a quattro corsie fino a San Pancrazio Salentino, l'unica efficiente e veloce già al momento - potrebbero partire già prima dell'estate.

Un consorzio di aziende di Roma ("Valore") si è già aggiudicato la realizzazione dell'appalto. Non resta, adesso, che attendere che i terreni in zona vengano espropriati per poi procedere direttamente con l'inizio dei lavori. Su questo è stato vigile e attento anche il deputato di Fratelli d'Italia, Dario Iaia, per due mandati sindaco di Sava e da sempre in prima linea per la battaglia sulla Bradanico-Salentina. 

Il tratto stralciato 


Resta, in ogni caso, il nodo del tratto stralciato, rispetto all'ultimo progetto, di cui vi è traccia nella programmazione decennale (del 2020) della Regione: ovvero una bretella che da Grottaglie avrebbe consentito di raggiungere direttamente Manduria. Un'opera tutt'altro che secondaria, visto e considerato che sarebbe un collegamento dall'uscita della Statale 7 (la Taranto-Brindisi) fino all'ingresso dell'attuale Superstrada che porta da Manduria a San Pancrazio. 
Quel tratto è considerato una priorità da Gregorio Pecoraro, sindaco di Manduria, che nella scorsa estate aveva provato a portare il tema all'attenzione del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, durante un evento nella masseria di Bruno Vespa, proprio nella terra del Primitivo. Al momento è stato stralciato e non finanziato. Resta da capire, soltanto con il tempo sarà possibile, come si procederà. Il progetto attuale, difficile da ricostruire visti i tanti anni trascorsi e una ovvia frammentarietà di documenti e varianti, prevederebbe quindi che un viaggiatore, dopo aver preso l'uscita di Grottaglie dalla Statale 7, debba poi imboccare la provinciale per San Marzano (per cui non vi sono finanziamenti previsti per un allargamento) e poi da qui proseguire su una provinciale veloce fino a Manduria (è questo il tratto che vedrà i lavori iniziare entro l'estate). Nel percorso, quindi, vi sarebbe un "buco". Un tratto di strada, cioè, che non sarebbe a scorrimento veloce, dove resterebbe tutto com'è. 

La richiesta di chiarimenti


Dal Tarantino il pressing sulle istituzioni e sull'Anas è forte. La richiesta di chiarimenti non arriva soltanto da Manduria, anche Sava è coinvolta nell'affaire: quella bretella sarebbe fondamentale per accorciare i tempi di percorrenza da questi comuni a Taranto e a Brindisi, con innegabili vantaggi anche dal punto di vista turistico. Sarebbe l'occasione, ad esempio, per avvicinare al mondo circostante le marine di Manduria e Maruggio, sicuramente frenate nel numero di arrivi e presenze anche dalle carenti infrastrutture. 
Il 2024 può davvero essere l'anno della Bradanico-Salentina, un'opera che il territorio attende da cinquant'anni e che, al netto del percorso tra Taranto e Lecce (per cui esistono alternative) sarebbe fondamentale per evitare che chi vive in quei territori si senta fuori dal mondo. Sembra tanto una battaglia di civiltà.
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