Taglio del 6% ai vitalizi
degli ex consiglieri regionali

Taglio del 6% ai vitalizi degli ex consiglieri regionali
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Giovedì 27 Marzo 2014, 13:52 - Ultimo aggiornamento: 13:55
TARANTO - I consiglieri regionali che incassano vitalizi superiori a 7.000 euro al lordo all’anno, sulla parte eccedente quella somma dovranno corrispondere allo Stato per gli anni 2014, 2015 e 2016 un contributo di solidariet che servir ad alimentare un Fondo di garanzia con il quale aiutare le famiglie e le piccole e medie imprese in difficolt dalle banche. Il contributo di solidarietà sarà del 6 per cento sulla parte di vitalizio che va da 7 a 10.000 euro circa, del 12 per cento sulla parte di vitalizio che va da 10 a 15.000 euro e del 18 per ceto sulla parte del vitalizio che supera i 15.000 euro. E’ questo il contenuto di una proposta di legge di iniziativa dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, che riprende una indicazione contenuta nella Legge Finanziaria 2014 dello Stato relativa al contenimento dei costi della politica, che ha avuto il visto della Commissione consiliare Affari costituzionali e che arriverà alla discussione dell’Aula nella prossima seduta. Insieme al recepimento di questa indicazione la proposta di legge stabilisce anche che i Consiglieri regionali in carica non hanno diritto all’adeguamento all’Indice Istat (che dal primo gennaio del 2014 sarebbe stato del 3,09 per cento) dell’indennità di carica (7 mila euro al lordo). Si tratta di un piccolo contributo a fronte di un grande privilegio, soprattutto per gli ex consiglieri regionali.



La proposta di legge è stata approvata all’unanimità. L’applicazione del prelievo di solidarietà è stata definita nella Legge Finanziaria e la Regione è stata chiamata a recepirla. Il calcolo è stato fatto prevedendo il prelievo del contributo di solidarietà del 6 per cento sulla parte di vitalizio superiore a 14 volte la pensione minima Inps (500 euro circa) e inferiore a 20 volte, cioè da 7 a 10 mila euro.



Il vitalizio più consistente in Puglia è incassato dagli ex consiglieri che sono rimasti tra i banchi dell’assemblea elettiva regionale per 3 legislature (dalla quarta legislatura il vitalizio non aumenta). Si tratta di 10.400 euro circa sui quali il prelievo di solidarietà verrà applicato nella misura del 6 per cento da 7 a 10 mila euro e nella misura del 12 per cento sui 400 euro eccedenti quella somma. In pratica il contributo di solidarietà sarà di circa 180 euro al mese.

«Un atto più che dovuto», lo ha definito il presidente del Consiglio Onofrio Introna. «Il Paese è in gravi difficoltà e chiede a gran voce che chi più ha, più risorse metta a disposizione di un fondo di solidarietà per famiglie e imprese. Nel momento dei sacrifici, bisogna avere buonsenso e responsabilità ed è per questi morivi che la proposta di legge cancella anche il 3 per cento di aumento delle indennità previsto per legge», aggiunge Introna.

Soddisfatto anche il consigliere regionale Fabiano Amati: «Meglio tardi che mai. Ora la parola passa al Consiglio regionale, che secondo me dovrà prevedere che il contributo di solidarietà degli ex consiglieri regionali pugliesi rimanga a soddisfare le esigenze dei pugliesi, piuttosto che alimentare il bilancio statale», dice ancora. Amati aveva presentato un analogo emendamento al momento della discussione del Bilancio di previsione 2014 della Regione, ma per motivi di opportunità l’emendamento fu ritirato. «Sono certamente soddisfatto della decisione come soddisfatto è l’intero gruppo del PD che sull’argomento si è speso sin dal dicembre scorso. Resta da verificare nel dibattito in Aula la destinazione dei fondi, che almeno nel mio giudizio debbono restare a soddisfare le esigenze dei pugliesi», conclude Amati.

Introna evidenzia però l’indicazione del consigliere Amati, «pur considivisibile diventa inopportuna». «Non è il caso di alimentare dispute con lo Stato. Se ci è stato chiesto di partecipare ad alimentare un fondo di solidarietà dello Stato è opportuno che lo si faccia. Se ci sono altre esigenze dei pugliesi a cui far fronte dobbiamo essere nelle condizioni di farvi fronte attraverso altre scelte», conclude Introna.



O.Mart.
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