Dalla Dc a “La Puglia con Emiliano”: Pisicchio, anatomia di una scalata al potere

Dalla Dc a “La Puglia con Emiliano”: Pisicchio, anatomia di una scalata al potere
di Vincenzo DAMIANI
3 Minuti di Lettura
Giovedì 11 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 20:51

Una giornata anomala, convulsa, tra dimissioni improvvise e un’ordinanza di custodia cautelare eseguita in fretta e furia in serata, in orario non certo usuale (solitamente le operazioni di polizia giudiziaria vengono eseguite nelle prime ore della mattina). La terza ondata di arresti si vociferava, era nell’aria, era quasi attesa ed è arrivata intorno alle 20 di sera, a finire ai domiciliari anche l’ex assessore regionale Alfonso Pisicchio, fondatore, ideatore e leader di Senso Civico, la formazione politica che nel 2020 sfiorò l’ingresso in Consiglio regionale (ci fu anche una battaglia al Tar proposta proprio da Pisicchio). Ma bisogna riportare le lancette indietro di qualche ora per ricostruire quanto accaduto.

Nel primo pomeriggio, poco dopo l’ora di pranzo, Pisicchio - questa la ricostruzione che va per la maggiore – presenta le sue dimissioni da commissario di Arti, l’Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione. Un fulmine a ciel sereno, visto che la nomina del governatore Michele Emiliano risaliva soltanto allo scorso dicembre. Tutti si affrettano a capire cosa possa essere accaduto, circolano voci di uno scontro con il presidente della Regione, di dissidi e richieste di dimissioni, fatto sta che dalla Regione si limitano a dare la notizia soltanto dell’avvenuta nomina del nuovo commissario, Cosimo Elefante, dirigente regionale, Rtd (Responsabile della transizione al digitale) della Regione Puglia. Pisicchio nello stringato comunicato non viene nemmeno nominato. E’ il primo pomeriggio. Qualche ora più tardi, su facebook e Instagram, l’ex assessore dà la sua versione dei fatti: «Questo pomeriggio ho rassegnato le mie dimissioni da commissario straordinario dell’Arti Puglia. Tale decisione, che avevo da tempo maturato, dipende innanzitutto dal compimento di fatto del mio incarico di commissario straordinario, volto sin dall’inizio a predisporre le modifiche statutarie necessarie all’iter di istituzione della nuova agenzia, ai fini dell’integrazione delle attuali competenze con quelle relative all’innovazione tecnologica.

In secondo luogo (ma non meno importante), il mio desiderio di dedicarmi a tempo pieno alla mia carriera accademica e ai miei studenti quale docente dell’Accademia di Belle Arti di Bari». L’ex assessore esclude che le sue dimissioni siano legate a «una scelta politica o connessa a qualsivoglia dietrologia, che pure immagino abbonderà nei prossimi giorni, ma non importa». Il post social viene scritto poco dopo le 18. Meno di due ore dopo scatterà il blitz della guardia di finanza, comunicato attraverso una nota stampa inviata a tutte le redazioni quando le lancette dell’orologio segnano le 20 circa.

È lecito ipotizzare che, temendo una possibile fuga di notizia, gli inquirenti abbiano deciso di accelerare e anticipare l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare che era stata depositata l’8 aprile alle 17.10, come si evince dalle carte.

Professore di decorazione all’Accademia di Belle Arti di Bari, la politica è stata la passione che ha travolto l’ex assessore sin da giovane, quando iniziò la sua carriera come dirigente nazionale del “Movimento Giovanile” della DC. Già nel 1990, a meno di 30 anni, viene eletto consigliere comunale a Bari e durante la stessa legislatura assessore al Personale, Ambiente e Igiene. Nel 1999 viene entrea nel Consiglio della Provincia che, all’unanimità, lo elegge presidente dell’Assise. Un anno dopo entra in Consiglio regionale e nel 2002 si mette in proprio fondando Rinnovamento Puglia. Nel 2004 viene rieletto nel Consiglio provinciale, ma nel 2006 l’allora sindaco Michele Emiliano lo chiama a dirigere l’Amgas, società municipalizzata. Nel 2009, dopo essere rieletto in Consiglio comunale di Bari, sempre Emiliano lo nomina vicesindaco. La sua presenza in Consiglio viene riconfermata dagli elettori ne 2014 e Antonio Decaro nel 2015 gli affida le deleghe metropolitane al Bilancio, Programmazione economica e Rapporti col Consiglio metropolitano. Sempre nel 2015 il salto in Consiglio regionale con 8.447 voti raccolti nella lista civica “La Puglia con Emiliano”, sino alla nomina ad assessore regionale del primo governo Emiliano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA