Commissioni ed elezione dei nuovi presidenti, seduta disertata. L’opposizione: «Una vergogna»

Commissioni ed elezione dei nuovi presidenti, seduta disertata. L’opposizione: «Una vergogna»
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Sabato 3 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:27

La fumata nera era annunciata ma le immagini di un’aula consiliare semivuota nel giorno in cui la presidente del Consiglio Loredana Capone aveva convocato le commissioni per l’elezione dei nuovi presidenti vale più di mille parole sull’accordo mancato in maggioranza dove il braccio di ferro tra il Pd e Michele Emiliano sulla presidenza della commissione Bilancio che i dem vorrebbero riavere indietro da Azione ha finito per paralizzare l’intera coalizione, che ha finito per disertare la seduta facendo mancare il numero legale. 

I presenti


In aula erano infatti presenti solo il gruppo di Fratelli d’Italia e Napoleone Cera di Forza Italia.

Mentre Fabiano Amati, di Azione, si è affacciato solo durante la riunione della prima commissione (da lui presieduta) disertando la settima in ossequio alla decisione della maggioranza. «Nella VII, dove di cui sono componente, sono stato assente e quindi mi sono attenuto alla decisione della maggioranza». 


La seduta è stata riaggiornata al 13 febbraio con la speranza di Michele Emiliano - che al Pd aveva offerto una nuova mini-delega consiliare in cambio della commissione Bilancio - di poter ritentare un’intesa. La diserzione annunciata della maggioranza presta il fianco alle pesanti critiche dell’opposizione. Fratelli D’Italia torna all’attacco: «Per la prima volta nella storia della Regione Puglia, quindi dal 1970 ad oggi, anche un ordinario rinnovo delle Commissioni regionali diventa una spartizione di poltrone e una resa dei conti all’interno di un centrosinistra - scrivono dal gruppo consigliare Francesco Ventola e compagni -. È una maggioranza che si tiene in piedi solo con lo strapuntino: con la gestione del potere, con incarichi e poltrone a gogo. Ma quando nonostante tutte le prebende distribuite non si riescono a far quadrare i conti allora in maniera più scandalosa e irrispettosa delle istituzioni si fugge». Sempre da Fdi, poi, il vicepresidente del Consiglio Giannicola De Leonardis, nel corso della prima commissione sosteneva che con la convocazione fossero da ritenere «decadute le vecchie Commissioni permanenti e si considerano insediate le nuove». Una lettura comunque esclusa dalla presidenza. 

Cera


Pesanti anche le parole di Napoleone Cera, del gruppo di Forza Italia pur essendosi autosospeso dal partito che la definisce «l'ennesima dimostrazione di una problematica che perdura da mesi, riflettendo un'inquietante paralisi all'interno della nostra Istituzione. Non possiamo permetterci di rimanere intrappolati in queste dinamiche interne - prosegue Cera -, dimenticando il vero scopo per cui siamo stati eletti: servire l'interesse pubblico». 

Pagliaro e Scalera


«Il bluff continua - aggiungono i consiglieri de La Puglia Domani Paolo Pagliaro e Antonio Scalera -. La nuova composizione delle commissioni del Consiglio regionale, dopo la fumata nera di fine novembre e il rinvio a gennaio, dovrà ancora attendere. Ancora lontani gli accordi per ridistribuire le caselle nel gioco delle poltrone, che gli uscenti non vogliono saperne di mollare. E così assistiamo all’ennesima battuta di arresto di questa legislatura, ostaggio di tatticismi ed equilibrismi che inceppano l’ordinato svolgimento dell’attività istituzionale». 


L’ultimo affondo arriva dalla consigliera regionale del M5s Antonella Laricchia. Dalla sua posizione di pentastellata per scelta fuori dalla maggioranza, Laricchia bacchetta indirettamente anche i compagni di movimento, assenti insieme al centrosinistra: «Quanto accaduto per il rinnovo delle commissioni consiliari si può definire con una sola parola: vergogna. Vergognoso anche il fatto che non ci fosse la diretta streaming delle commissioni, al contrario di quanto accade di solito. Dopo i continui rinvii - continua Laricchia - oggi il colpo di teatro: convocazione sì, ma senza che si raggiungesse il numero legale. Evidentemente anche la presidente Capone non ha potuto trovare il coraggio di dare vita al quarto rinvio, perché le scuse erano finite. Il posto giusto in cui continuare con i giochetti e dispettucci di casa Emiliano degli ultimi mesi non è il Consiglio Regionale ma la ludoteca».

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