Case popolari, gli imputati fra il pubblico: «Aula troppo piccola». E il giudice rinvia l'udienza di un mese

Case popolari, gli imputati fra il pubblico: «Aula troppo piccola». E il giudice rinvia l'udienza di un mese
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Lunedì 13 Maggio 2019, 14:06 - Ultimo aggiornamento: 14:20

Nuova udienza questa mattina, per il processo sul presunto scambio di voti in cambio di case popolari a Lecce. Ma prima dell'inizio del dibattimento, il nodo dell'aula di Corte d'Assise dove sono stati accolti giudici, avvocati, imputati del processo, ritenuta del tutto inappropriata. Da qui l'istanza dei difensori di rinviare il dibattimento, istanza accolta poi dai giudici che hanno deciso per un rinvio con sospensione dei termini di custodia cautelare.

La prossima udienza si terrà il 10 giugno, ma stavolta in aula bunker e non più in Corte d'Assise.

«Una situazione vergognosa» l'ha definita stamattina l'avvocato Luigi Rella. Gli imputati, infatti, erano costretti fra il pubblico e non accanto ai difensori, Presenti, fra gli altri, l'ex assessore Luca Pasqualini, l'ex consigliere Antonio Torricelli, i dirigenti Pasquale Gorgoni, Giovanni Puce, Piera Perulli e l'ex dirigente Giuseppe Naccarelli.
Impossibile, per quanto angusto era lo spazio dell'Aula, consultare i file delle oltre 45mila pagine del fascicolo.
 

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