Regione, braccio di ferro tra i civici: “Con” sollecita le commissioni

Regione, braccio di ferro tra i civici: “Con” sollecita le commissioni
di Alessandra LUPO
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Martedì 9 Gennaio 2024, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 13:02

All’ombra della riorganizzazione regionale, con la calendarizzazione della legge omnibus arrivata durante la conferenza dei capigruppo di ieri, si riaccende il duello tra le civiche: da una parte “Per” (di cui fanno parte l’assessore al Lavoro Leo e i consiglieri Tammacco e Vizzino) che incontra i tre consiglieri di Azione per concordare la formalizzazione dell’intergruppo che dovrebbe arrivare giovedì con un documento ufficiale, dall’altra i civici di “Con” che decidono di riprendersi la scena rompendo il silenzio sul rinnovo delle commissioni consiliari. L’insediamento dei commissari per l’elezione dei nuovi presidenti era stato “congelato” sino a dopo il bilancio ma ora c’è insofferenza. «Siamo convinti che sia giunto davvero il momento per il rinnovo delle commissioni consiliari, ora non c’è più tempo da perdere - scrive il gruppo consiliare regionale di Con in un comunicato a firma di Giuseppe Tupputi (capogruppo), dei consiglieri Stefano Lacatena e Alessandro Leoci e degli assessori Alessandro Delli Noci e Gianfranco Lopane -. Anche il nostro gruppo - aveva accolto, con le altre forze di maggioranza, la decisione di rinviare le elezioni per il rinnovo delle commissioni in modo da consentire a tutti di portare a termine nel migliore dei modi, e nei tempi giusti, i lavori della legge di bilancio e, adesso che l'importante obiettivo è stato raggiunto - continuano-, non ci sembra più il caso di rinviare». La sollecitazione è rivolta alla presidenza del Consiglio: «Chiediamo ufficialmente alla presidente Capone di stabilire, il prima possibile, una nuova data per l'insediamento delle Commissioni consiliari visto che da qualche tempo non se ne sente più parlare - proseguono i consiglieri -. Siamo in regime di proroga ormai da troppi mesi e non è più possibile attendere oltre, anche perché è necessario imprimere impulsi nuovi all'attività legislativa in questa fase importante della legislatura». 

Il braccio di ferro sulle commissioni


A chiedere che il rinnovo delle commissioni fosse rinviato era stato a dicembre il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ammettendo che fosse necessario prendere ancora del tempo per mantenere gli equilibri nel centrosinistra e provare ad allargare il campo includendo il gruppo di Azione. Ma ora che Azione ha scelto di apparentarsi con “Per” formando un nuovo soggetto che conterà 6 membri (uno più di Con), la più emilianiana delle liste civiche in Consiglio non sembra più disposta a farsi scavalcare. Tanto più che all’interno del gruppo ci sarebbe anche da rinsaldare il rapporto altalenante con Leoci, il consigliere brindisino da mesi in attesa di assumere la presidenza della II commissione al posto di Antonio Tutolo del Misto. 
L’avviso suona come una richiesta di maggiore attenzione a Emiliano, che già in passato ha dovuto richiamare i suoi all’ordine dopo gli attacchi diretti a Sinistra Itailiana. E le fughe in avanti rispetto al Pd. 
Domani intanto tornerà a riunirsi anche il gruppo dei dem, che dovrà capire se cavalcare la posizione di Con o meno. I democratici infatti condividono con gli emilianiani l’urgenza di rimettere mano alle commissioni consiliari. Soprattutto tenuto conto che la presidenza della Bilancio, che Emiliano ha insistito per lasciare nelle mani del commissario di Azione, Fabiano Amati, come sigillo dell’accordo con i calendiani, spetterebbe al Pd. Tuttavia tra democratici e civici la competitività è fisiologica e vede come perno lo stesso governatore, iscritto al partito ma ispiratore della lista Con (Emiliano). 
La concorrenza interna dei suoi ha sinora permesso al presidente di ottenere da tutti le performance migliori ma è chiaro che a un anno e mezzo dalla fine del mandato e con i vari appuntamenti elettorali che si avvicinano la fedeltà militaresca di un tempo possa non essere così automatica. A latere poi si muovono anche i pentastellati, che recentemente hanno dato vari segnali di dissenso nei confronti delle politiche regionali. Un esempio la bocciatura senza mezzi termini della mini-sanatoria edilizia durante il Bilancio e anche la presa di distanza sul Tfm. 
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