Regione, opposizione all’attacco: «Commissioni decadute». Pd -“Con” ai ferri corti

Dopo l’assenza della maggioranza alla convocazione di venerdì scorso per il mancato accordo sulle presidenze, il centrodestra chiede a Capone di procedere all’avvicendamento. Ma Emiliano cerca ancora la quadra

Regione, opposizione all’attacco: «Commissioni decadute». Pd -“Con” ai ferri corti
di Alessandra LUPO
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Martedì 6 Febbraio 2024, 04:40

Se per qualche giorno molti dei rappresentanti istituzionali regionali sono riusciti a sottrarsi all’imbarazzo per aver disertato la seduta sulle commissioni consiliari convocata per venerdì scorso partendo in missione alla Bit, l’opposizione è invece rimasta a incalzare il Consiglio.
Ieri, infatti, mentre la presidente Loredana Capone riconvocava le commissioni regionali per il 15 febbraio, anche esortata dalle pesanti critiche della minoranza, il centrodestra alzava il tiro e in una lettera chiedeva alla presidente la revoca delle commissioni “scadute”. Secondo i consiglieri di minoranza infatti l’assenza dei colleghi durante l’ultima seduta non basterebbe a tenere in piedi i vecchi organismi che la stessa convocazione avrebbe fatto automaticamente decadere. Con una lettera inviata alla presidente del Consiglio Loredana Capone i capigruppo di centrodestra (Francesco Ventola di Fratelli d’Italia, Giacomo Conserva della Lega, Paride Mazzotta di Forza Italia e Paolo Pagliaro de La Puglia Domani) hanno quindi chiesto che non siano più convocate tutte le “vecchie” Commissioni decadute venerdì scorso, 2 febbraio: «Con l’avvenuta convocazione delle Commissioni Consiliari le stesse risultano regolarmente costituite essendo stato rispettato l’unico limite posto dall’articolo 9, del vigente Regolamento interno, in riferimento al criterio proporzionale. Ne consegue come, essendo così intervenuto il rinnovo delle Commissioni Consiliari nella loro composizione interna, le precedenti debbano intendersi automaticamente decadute. Le frizioni interne alla maggioranza non giustificano l’interruzione a quel principio di continuità amministrativa tipico degli organi strumentali al Consiglio, quali sono le Commissioni Consiliari». 
A supporto di questa tesi il centrodestra richiama l’orientamento univoco espresso dal Ministero dell’Interno: “La reiterata indisponibilità di un gruppo consiliare a designare il proprio rappresentante presso la prima commissione giustifica, per il principio della continuità amministrativa, il riespandersi della competenza piena del Consiglio”. «Pertanto - concludono i consiglieri del centrodestra - si ritiene che la convocazione della Commissione Consiliare I operata dal collega consigliere Fabiano Amati per il giorno 6 febbraio sia allo stato illegittima non potendo egli esercitare le funzioni di Presidente e, come tale, si chiede di essere immediatamente revocata». La richiesta è stata accolta da Amati, che ha immediatamente richiesto di sconvocare la commissione Bilancio in programma per oggi, con all’ordine del giorno un corposo pacchetto di questioni inerenti la sanità. Ma a quanto pare l’interpretazione della presidenza sarebbe differente: avendo convocato per il 13 febbraio la nuova seduta del Consiglio regionale, infatti, gli uffici ritengo l’attività istituzionale in continuità e quindi che le commissioni siano legittimamente in carica fino a che non verranno nominati i nuovi presidenti. 

La lite in maggioranza per la rappresentanza dei gruppi


Al di là del braccio di ferro tecnico, però, resta il problema ben più grave in maggioranza, dove al momento nessuno è pronto a fare un passo indietro. Il Pd, infatti avrebbe rispedito al mittente la proposta del presidente Michele Emiliano di accettare una mini-delega consiliare al posto di una delle presidenza di commissione. Scelta che lascerebbe Amati al suo posto tenendo Azione in maggioranza. Sia l’ipotesi di delega a gestire i rapporti con le Arca Puglia sia quella di prendere in carico un segmento della gestione sanitaria, che pure circola in queste ore, non avrebbero infatti convinto i democratici a rinunciare allo spazio rivendicato all’interno del Consiglio regionale, dove anche gruppi meno numerosi sono maggiormente rappresentati. Il competitor diretto del Pd è infatti il gruppo “Con”, che con i suoi cinque consiglieri civici conta due assessori, la delega consiliare all’Urbanistica di Stefano Lacatena e il ruolo di capogruppo di Giuseppe Tupputi. Il ruolo del soldato semplice al momento resta solo ad Alessandro Leoci, cui dovrebbe andare la presidenza della Commissione Affari Generali (al posto di Antonio Tutolo passato al Misto). Per venire incontro alle richieste di Emiliano, il Pd potrebbe allora “accontentarsi” proprio della seconda commissione, meno importante della Bilancio ma pur sempre rappresentativa. Difficile prevedere chi tra democratici e civici di Con sia disposto a fare un passo indietro. L’unica certezza è che la soluzione dovrà spuntare dal cilindro a breve o il rischio è che la maggioranza arrivi al voto spaccata e difficile da ricomporre.
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