Medici aggrediti, allarme a Bari e Lecce. Calci, pugni e lancio di oggetti in ambulatorio: le denunce

Medici aggrediti, allarme a Bari e Lecce. Calci, pugni e lancio di oggetti in ambulatorio: le denunce
di Andrea TAFURO
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Lunedì 13 Marzo 2023, 05:00

Una escalation di aggressioni ai danni di medici e operatori sanitari. I casi di violenze e minacce registrate nell’ultimo anno nelle corsie degli ospedali e nei diversi presidi medici della Puglia hanno lasciato il segno. I numeri in aumento però, non sempre rappresentano appieno lo scenario in cui sono tanti gli episodi che restano sommersi per paura delle vittime a denunciare. Bari e Lecce sono le province più colpite. E proprio dal Salento arrivano gli ultimi due casi di aggressione a camici bianchi. Il primo in pronto soccorso al “Fazzi” di Lecce, un dottore aggredito verbalmente dai familiari di un paziente. 
Il secondo invece più grave nel pronto soccorso dell’ospedale di Casarano, in cui una dottoressa dopo le minacce di un paziente sarebbe stata spintonata e solo l’intervento di un vigilante ha evitato pericoli maggiori. Aggressioni che finiscono per segnare il fisico e la mente degli operatori sanitari, e che purtroppo, se non denunciati, restano numeri utili per realizzare i report, ma senza soluzione. Nell’arco dell’ultimo anno sono stati almeno 6 gli episodi più gravi registrati in Puglia. Il 30 gennaio 2022, un medico in servizio nel pronto soccorso del “Perrino” di Brindisi, fu aggredito dai familiari di una donna deceduta. L’episodio verificatosi nell’area Covid del nosocomio brindisino, procurò al professionista delle ferite a seguito di un calcio e di un pugno in pieno volto ricevuto da un uomo. 

Gli episodi a fine 2022

Nel novembre dello scorso anno poi, l’ennesima violenza in una postazione di continuità assistenziale (ex guardia medica) a Bari. Una dottoressa in servizio nella sede del quartiere Japigia fu minaccia e aggredita da un paziente che dopo alcune offese le scagliò contro una sedia. Appena un mese dopo, due infermieri dell’Asl di Bari furono insultate e aggredite con calci, pugni e schiaffi dai parenti di una donna ricoverata nell’ospedale di Putignano. Le due infermiere sarebbero state aggredite per aver chiesto ai familiari della paziente di non accedere più di una persona alla volta in reparto. Episodi senza sosta, nonostante le segnalazioni degli Ordini professionali e i riflettori accesi dalle Forze dell’ordine, che hanno segnato anche l’inizio di questo nuovo anno. Lo scorso 9 gennaio, a Bitonto, nel barese, un medico aggredito da un paziente perché era stufo di aspettare il proprio turno. 
L’aggressione verificatosi all’interno dello studio di medicina generale, sfociò in un calcio che fratturò la mano al medico. Pochi giorni dopo, il 13 gennaio, una giovane infermiera in servizio all’ospedale “Di Venere” di Bari è stata vittima dell’atteggiamento violento di una paziente che le lanciò il mouse del computer in faccia, proseguendo l’aggressione con calci e offese, costringendo l’operatrice ferita a trovare riparo in uno spogliatoio del nosocomio. Il motivo scatenante l’aggressione, l’invito ad attendere il turno, rivolto dall’infermiera alla paziente, vista la precedenza dei codici rossi presenti in quel momento in pronto soccorso. Infine l’episodio registrato l’otto febbraio scorso nell’ospedale “Veris delli Ponti” di Scorrano. Un medico in servizio al pronto soccorso, aggredito da un 31enne che in preda ad un forte stato di alterazione psicofisica sferrò un pugno al volto del medico che stramazzò al suolo privo di sensi.
 

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