Sanità, visite ed esami: in Puglia la lunga attesa di 200mila malati

Sanità, visite ed esami: in Puglia la lunga attesa di 200mila malati
di Paola ANCORA
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Domenica 12 Marzo 2023, 05:00

Attendono una visita o un esame diagnostico da mesi, in qualche caso da anni. Dietro i numeri e le strategie messe in campo dalla Regione per smaltire le liste d’attesa in sanità ci sono le persone: 200mila quelle che in Puglia aspettano una risposta alla loro richiesta di cure. Un’attesa atavica che la pandemia da Covid ha contribuito sensibilmente a peggiorare, incrociando fatalmente il progressivo svuotamento degli ospedali. 
Per far fronte a quella che è ormai un’emergenza nazionale – il ministro Orazio Schillaci ha stimato in 4 milioni gli italiani in attesa di una visita o di un esame – la Regione Puglia ha prima stanziato in bilancio 30 milioni di euro e poi stabilito che le Asl dovranno provvedere a organizzare specifici piani di smaltimento delle liste d’attesa, aprendo le porte di laboratori e reparti anche in notturna e nei giorni festivi. Lo si potrà fare pagando gli straordinari ai medici che, volontariamente, vorranno partecipare al piano «e che – specifica l’assessore al ramo, Rocco Palese - potranno offrire il loro servizio all’intero territorio regionale». Dunque, semplificando, un cardiologo in servizio a Lecce potrà anche fornire prestazioni aggiuntive all’ospedale di Andria o a Bari. 

Le dichiarazioni dell'assessore

«Dobbiamo prendere atto di questa drammatica eredità della pandemia e del fallimento dei piani di recupero nazionali – dice Palese -.

Per la Puglia sono in attesa dalle 150 alle 200mila persone, ma si tratta di stime inesatte, perché realisticamente non possiamo sapere quanti, nel frattempo, abbiano provveduto da soli a trovare ciò che cercavano». Il long Covid ha causato «un’impennata di richieste di prestazioni – spiega l’assessore -. La richiesta di visite cardiovascolari è aumentata del 20% rispetto al 2019, sono cresciute a dismisura le richieste di aiuto e cura per problemi di salute mentale e neuropatie, per i disturbi alimentari e le depressioni. Sono danni aggiuntivi a quelli già gravi ed estesi per disturbi respiratori». 

Il piano di smaltimento

La ricetta pugliese per sciogliere il nodo – a più riprese oggetto di scontro politico anche in Consiglio regionale – mutua il modello applicato dallo Stato con la campagna vaccinale in pandemia. Straordinari liberi, senza un tetto; collaborazione più stretta con le strutture private accreditate e stanziamento di risorse fresche da destinare alle visite e agli esami da smaltire: «Abbiamo stanziato in bilancio 30 milioni – aggiunge l’assessore regionale – per dare un segnale, giacché a livello nazionale servirebbero circa 2 miliardi per affrontare seriamente il problema. Le Asl ora dovranno predisporre entro il 31 marzo un’agenda per l’abbattimento delle liste d’attesa, che dovranno consegnarci, pena l’avvio del procedimento di decadenza dei direttori generali che sarebbero sostituiti da commissari ad acta». 
In particolare sarà la Regione a valutare i piani delle Asl e dire quante prestazioni aggiuntive potranno essere autorizzate per affrontare il lavoro da smaltire, atteso che resta imprescindibile – è messo nero su bianco nella delibera di giunta – lavorare alle liste d’attesa fuori dall’orario di servizio, in notturna o nei festivi. Sul punto è già aperto il confronto con i sindacati delle diverse categorie coinvolte, anche se - anche in questo caso - la retribuzione prevista per ciascuna ora prestata in più dovrebbe corrispondere a quella pagata per gli straordinari effettuati durante la pandemia. 
Una volta consegnati i piani, le Asl dovranno poi prevedere dei monitoraggi periodici sull’andamento del lavoro. Il primo è già fissato al 10 maggio prossimo. A livello regionale sarà istituita una cabina di regia ad hoc. 
Un “esperimento” è stato già svolto dalla Asl di Bari per le prestazioni di Cardiologia e Neurologia. Le richieste di prenotazione di una visita o un esame classificate “U”, ovvero urgenti, devono essere evase entro 72 ore dalla prescrizione e, per questo, sono stati coinvolti i rispettivi reparti ospedalieri, che hanno affiancato e affiancheranno il lavoro dei Distretti. In un quadro complesso come quello attuale è difficile dire se e come questa ricetta inciderà sullo smaltimento delle liste d’attesa, mentre le Regioni - Puglia compresa - hanno chiesto appena due giorni fa al Governo più fondi per tenere in piedi il sistema sanitario pubblico italiano. 

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