Bollette, in un anno le imprese pugliesi hanno speso oltre un miliardo

Bollette, in un anno le imprese pugliesi hanno speso oltre un miliardo
di Pierpaolo SPADA
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Mercoledì 31 Agosto 2022, 06:53 - Ultimo aggiornamento: 07:13

Bollette e caro vita, in un anno le imprese pugliesi hanno speso oltre un miliardo. In Italia ci sono 9 regioni in cui da settembre 2021 a oggi il costo dell’energia a carico delle micro e piccole imprese ha superato il miliardo di euro. E la Puglia è tra queste, con un importo pari a 1,1 miliardi. L’elaborazione è opera di Confartigianato, che invita il governo ad assumere iniziative immediate per scongiurare chiusure di massa. E per ora da Roma - dove i partiti in campagna elettorale misurano sul tema la propria capacità di persuadere - non è ancora pervenuta la risposta attesa in vista del Consiglio straordinario europeo del 9 settembre al quale sono convocati i ministri europei dell’energia.

Le cifre

L’associazione degli artigiani stima che a oggi le micro e piccole imprese abbiano pagato per l’energia elettrica 21,1 miliardi in più rispetto all’anno precedente: ovvero il 5,4% del valore aggiunto generato dalle stesse realtà produttive. E parla di «batosta senza precedenti che rischia di ingigantirsi ulteriormente: se nei prossimi quattro mesi i prezzi dell’elettricità non diminuiranno, i maggiori costi per i piccoli imprenditori saliranno nel 2022 a 42,2 miliardi in più rispetto al 2021», l’allarme. 
Il dato pugliese è il più basso rispetto a quello registrato nelle restanti 8 regioni della “top 9” stilata da Confartigianato.

Al primo posto c’è la Lombardia con 4,3 miliardi di euro. Segue il Veneto con 2,1, l’Emilia Romagna con 1,9 e il Lazio con 1,7 miliardi. A centro-classifica la Campania (1,6) e il Piemonte (1,9). Chiudono, sopra la Puglia, la Toscana (1,6) e la Sicilia con oneri per l’elettricità pari a 1,2 miliardi di euro. Lo rivelano le testimonianze degli imprenditori raccolte anche su queste pagine: vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma, plastica e alimentare sono i settori più colpiti dall’inflazione condizionata dal conflitto in Ucraina. Ma Confartigianato evidenza pure come in Italia la velocità di crescita dei prezzi al consumo dell’energia elettrica sia maggiore rispetto a quanto avviene nell’Unione europea: l’85,3% contro il 35,4% dell’Eurozona, ancorchè della Germania e della Francia dove l’indice è lievitato, rispettivamente, del 18,1 e dell’8,2%. Il presidente nazionale Marco Granelli sostiene che «tra le nostre aziende si moltiplicano i casi di lockdown energetico e molti imprenditori rischiano la chiusura».

Le richieste

Da qui la richiesta di interventi immediati e altrettanto rapide riforme strutturali: sì all’azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas e alla proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. «Inoltre - suggerisce Granelli - va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico, e serve un gesto di responsabilità e solidarietà delle imprese energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale. Vanno anche sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in particolare per creare Comunità Energetiche e per incrementare l’autoproduzione». Agli agricoltori non va meglio. «La stangata delle bollette energetiche di elettricità e gas spegne le serre di fiori, piante e ortaggi in Puglia con il peggio atteso in autunno quando sarà vitale il riscaldamento di fiori e piante», avverte Coldiretti. Che sottolinea il dramma delle imprese florovivaistiche: «Non possono interrompere le attività pena la morte delle piante o la mancata fioritura per prodotti agricoli altamente deperibili». Ne sta soffrendo un’ampia porzione di territorio, perché in provincia di Lecce il settore florovivaistico rappresenta ben il 12,4% della produzione agricola, contro il 5,8 dell’area di Bari. Di questo passo, secondo Coldiretti, sarà necessario cambiare l’orientamento produttivo delle serre, favorendo le importazioni da Paesi stranieri che nel 2021 hanno già fatto registrare un aumento del 20% in valore. Gli aumenti impattano, infatti, anche su carburanti, materie prime, fertilizzanti e imballaggi. Il consiglio al governo? «Fare presto», dice il presidente Ettore Prandini. Oggi le bollette saranno appese alle vetrine di bar, botteghe e ristoranti anche in Puglia. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, Confcommercio ha lanciato infatti l’iniziativa “Bollette in vetrina. Tutti i commercianti sono invitati a esporre un confronto tra l’ultima bolletta di luce e gas e quella relativa allo stesso periodo del 2021: «È giusto - afferma il presidente salentino Maurizio Maglio - che consumatori e cittadini, che stanno subendo sulla propria pelle tali aumenti, siano informati con la massima trasparenza». 

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