Xylella, potenziato il piano anti-batterio. «Ma ora più impegno e risorse»

Altre tre varianti preoccupano la Regione Puglia, che però è già pronta ad arginare l infezione con l arrivo di 20 tecnici per incrementare i monitoraggi Intanto, dalle due nuove specie resistenti arrivano speranze per la rigenerazione

Xylella, potenziato il piano anti-batterio. «Ma ora più impegno e risorse»
di Maria Claudia MINERVA
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Venerdì 5 Aprile 2024, 05:00

Cresce la speranza di rivedere nuove distese di uliveti nei territori divorati dalla xylella fastidiosa. Ora due nuove cultivar tolleranti/resistenti - che si sommano alle due già sperimentate e validate dai ricercatori - potranno essere utilizzate per i reimpianti: la varietà “lecciana” (completamente immune alla batteriosi) e “leccio del corno” (che riesce a tollerare bene l’infezione) che, insieme al leccino e alla favolosa, sono candidate a far risorgere l’olivicoltura pugliese. Tanto più che adesso bisognerà combattere contro ben tre tipi di variante di xylella: la “pauca”, che è quella che ha distrutto il Salento, la “fastidiosa fastidiosa”, rivenuta un mese e mezzo fa in territorio di Triggiano e la “multiplex”, rilevata solo pochi giorni fa, che ha attaccato due mandorli nelle campagne di Santeramo in Colle. L’annuncio è stato dato l’altro ieri al tavolo anti xylella convocato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia.

Il nuovo ceppo

Il nuovo ceppo sarà ora analizzato in laboratorio per valutarne il grado di pericolosità. «È una sottospecie che non attacca l’olivo, ma ciliegio, mandorlo e fico, ma la sua pericolosità è tutta da verificare sul territorio perché si tratta di un genotipo che non è presente in Europa» ha detto il direttore dell’Osservatorio fitosanitario regionale, Salvatore Infantino.

Nel frattempo, il ceppo di Triggiano continua ad espandersi: ad oggi risultano infettate 37 piante, di cui 31 mandorli (sei dei quali già abbattuti), quattro viti e due ciliegi.

Novità, questa, che portato a rivedere e ad aggiornare il piano anti xylella, che ora prevede azioni più mirate, come l’estensione della zona cuscinetto e il potenziamento dei controlli, grazie all’assunzione di 20 nuovi addetti al monitoraggio.

Coldiretti

«L’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia di concerto con l’Osservatorio fitosanitario regionale hanno accolto la richiesta di Unaprol e Coldiretti che già da maggio 2023 avevano chiesto all’Osservatorio fitosanitario di introdurre le due varietà resistenti lecciana e leccio del corno nella rigenerazione olivicola delle aree pugliesi interessate dall’epidemia di xylella fastidiosa con cultivar resistenti/tolleranti» fanno sapere da Coldiretti Puglia, soddisfatti perché il via libera a queste altre due cultivar potrà spingere ulteriormente sui reimpianti. «Siamo fermamente convinti che le strategie di contenimento e di contrasto alla diffusione della batteriosi e di rilancio dell’olivicoltura pugliese debbano poter contare su germoplasma olivicolo resistente. Ed in questo senso l’attuale possibilità di impianto limitata alle sole due cultivar, oggi autorizzate, leccino ed FS-17, risulta alquanto inadeguata e rischiosa ai fini di una campagna di rigenerazione olivicola su larga scala» ribadisce David Granieri, presidente di Unaprol.

Intanto, sul sostegno ai reimpianti, Cai Consorzi Agrari d’Italia, annuncia «investimenti per la realizzazione di un nuovo polo - conferma Gianluca Lelli amministratore delegato di Cai - che, facendo leva sulle expertise già consolidate, accompagnerà le aziende olivicole nella realizzazione dei nuovi impianti e in una gestione olivicola al passo con i tempi, con mezzi e conoscenze tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio».

«Il nostro plauso va al Cnr per gli studi condotti, perché la sperimentazione e lo studio della biodiversità, rappresentata anche dalle piante selvatiche nate da incroci spontanei sono temi di sicuro interesse e di concreta speranza che vanno supportati perché unica speranza contro la xylella, così come i progetti di rinaturalizzazione», ha detto, infine, il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, insistendo sulla necessità di «rendere operativo ed efficace il “Tavolo di coordinamento emergenza Xylella”, come previsto dal Piano straordinario per la rigenerazione olivicola pugliese, istituito a giugno 2020 e convocato solo una volta a novembre 2021».

Sulla questione xylella, anche l’intervento di Cia Puglia: «Il lavoro costante, puntuale e poderoso che la Regione Puglia sta mettendo in campo per il monitoraggio, con il record assoluto di 6mila campionamenti svolti in 22 giorni, ha permesso l’individuazione della terza subspecie di xylella - sottolinea Giannicola D’Amico, vicepresidente vicario regionale di Cia Puglia, che ha partecipato all’incontro in regione con Emanuela Longo, direttore provinciale di Cia Salento -. Nei prossimi giorni, per i reimpianti saranno autorizzate due nuove cultivar di olivo: la lecciana e il leccio del corno, una novità operativa importantissima. Però, ora, l’impegno della Regione e degli agricoltori pugliesi deve essere sostenuto con più forza a livello nazionale e internazionale».

«La Puglia sta facendo davvero il possibile - conclude Gennaro Sicolo, presidente regionale di Cia Puglia e vicepresidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani - ma al Governo nazionale, all’UE e ai centri di ricerca occorre ricordare che la xylella non è un problema pugliese ma una questione mondiale. Ci diano le risorse e i quadri normativi adeguati per velocizzare il percorso che deve bloccare la propagazione del batterio una volta per tutte e a iniziare finalmente un processo di rigenerazione non più procrastinabile».

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