Puglia, il 112 sarà il numero unico per le emergenze: si parte il 16 aprile da Bari e Brindisi

Entro maggio attivo in tutta la regione. I sindacati: centro risposta a Campi mai aperto, incontro urgente con la Regione

Puglia, il 112 sarà il numero unico per le emergenze: si parte il 16 aprile da Bari e Brindisi
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Lunedì 15 Aprile 2024, 07:27 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 21:19

In Puglia parte il Numero Unico di Emergenza Europeo: dal 16 aprile il 112 sarà l'unico numero da comporre in caso di necessità. Si parte da Bari e Brindisi. Da domani - martedì 16 - dunque sarà avviato il percorso cosiddetto di “migrazione” delle chiamate di emergenza provenienti dai distretti telefonici 080 (Bari) e 0831 (Brindisi) sul Numero Unico di Emergenza europeo 112 (NUE 112)

A cosa serve

Il Servizio NUE 112 è il Numero Unico di Emergenza Europeo da chiamare per ogni tipo di richiesta di soccorso e andrà a sostituire gli attuali numeri 112 (Carabinieri), 113 (Polizia di Stato), 115 (Vigili del Fuoco), 118 (Soccorso Sanitario) e 1530 (Emergenza in mare). Questi numeri in Puglia al momento resteranno attivi ma a rispondere sarà la Centrale Unica di Risposta (CUR) NUE 1-1-2 afferente la Struttura Speciale regionale di avviamento del NUE, incardinata nel Dipartimento Protezione Civile della Regione Puglia.

Al NUE Puglia lavoreranno le 126 unità di categoria B3 assunte con apposito concorso dalla Regione Puglia lo scorso dicembre le quali, a regime, verranno destinate presso le sedi delle CUR di Modugno (Ba), Foggia e Campi Salentina (Le). Gli operatori delle CUR NUE 112 Puglia sono stati adeguatamente formati per gestire la prima risposta alla chiamata di soccorso e assegnare le chiamate agli Enti (centrale di risposta di secondo livello), che garantiscono le operazioni di soccorso, attraverso una più puntuale localizzazione del luogo di intervento e attraverso l’utilizzo di un servizio di interpretariato per i cittadini stranieri. La Centrale Unica di Risposta del Numero Unico di Emergenza 112 è attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Allineandosi agli indirizzi stabiliti dalle direttive europee, il NUE garantisce la gratuità della chiamata, l’accessibilità da qualsiasi terminale e per gli utenti disabili, il servizio multilingua, oltre all’utilizzo di tecnologie che consentono una più accurata localizzazione delle chiamate.

L’ingegnerizzazione del sistema NUE 112 assicura la continuità del servizio anche attraverso il cosiddetto vicariamento delle Centrali (CUR): in caso di aumento del numero delle chiamate per emergenze a impatto diffuso sul territorio (terremoti, alluvioni, incendi), il flusso delle chiamate su una Centrale possono essere distribuite da altre Centrali Uniche di Risposta sul territorio regionale o su altre regioni, al fine di garantire la risposta a tutte le chiamate e aumentare l’efficienza dei tempi di risposta.

Dal prossimo 16 aprile, quindi, i cittadini che chiameranno dai distretti telefonici di Bari (080) e Brindisi (0831), in caso di emergenza e richiesta di soccorso, potranno continuare a usare i numeri (112, 113, 115, 118, 1530) oppure comporre direttamente e unicamente il 112.

Seguendo la pianificazione prevista, entro il prossimo 28 maggio il Servizio NUE 112 sarà attivo su tutta la Puglia.

Le altre città

Il 30 aprile il numero sarà attivo anche a Foggia e San Severo.

Il 14 maggio a Lecce, Gallipoli, Maglie e Taranto

Il 28 maggio Andria, Manfredonia e Cerignola

I sindacati

Chiedono un "incontro urgente" alla Regione Puglia per "tutelare gli operatori della centrale unica di risposta del numero di emergenza unico 112, che avrebbero dovuto prendere servizio nella sede di Campi salentina, nel Leccese, e che invece si ritrovano catapultati in quella di Modugno, in provincia di Bari". Lo dichiara all'Ansa, Carlo Cirasola, segretario del Csa, il coordinamento sindacati autonomi che assieme a Fp Cgil e UilFpl intende incontrare l'amministrazione regionale prima dell'avvio, previsto per domani, del Nue, il numero unico di emergenza 112. Il percorso di migrazione delle chiamate partirà dai distretti telefonici di Bari e Brindisi e poi coinvolgerà, entro il prossimo 28 maggio, tutti gli altri. I sindacati accusano la Regione di "comportamento antisindacale". "Sono una cinquantina gli addetti alla risposta che hanno firmato il contratto con la Regione per la sede salentina che non è aperta per problemi amministrativi. E non sappiamo se mai aprirà visto che sui tempi nessuno ci ha fornito indicazioni", spiega Cirasola. Il disagio per gli operatori è la distanza. "Si tratta di lavoratori che vivono a Lecce e nei Comuni della provincia e che se avessero saputo di dover andare a Bari, molto probabilmente avrebbero rifiutato il contratto- prosegue - perché ora, saranno costretti a fare più di 300 chilometri al giorno, tra andata e ritorno. Molti di loro sono monoreddito, alcuni non hanno un mezzo proprio e conciliare tutto questo con i turni del Nue, specie quelli del mattino che cominciano alle 6:30 e quelli notturni, è impossibile sia per le spese da sostenere sia per lo stress della trasferta", aggiunge il segretario evidenziando che a non andare bene è anche l'inquadramento contrattuale. "In tutte le regioni in cui il Nue è partito, gli addetti alla risposta sono inquadrati in un livello C, istruttori - dice - qui in Puglia invece come B, più basso rispetto alle responsabilità che hanno". "Siamo pronti ad adottare tutte le misure necessarie - conclude Cirasola - dall'assemblea dei lavoratori all'incontro con la stampa. Vediamo cosa accadrà nelle prossime ore".

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