Anci, si vota per il presidente regionale: contro Pascazio si candida Tarantino

Le elezioni degli organismi regionali di Anci si terranno questa mattina al teatro Orfeo di Taranto

L'assemblea congressuale di Anci si terrà al teatro Orfeo di Taranto
L'assemblea congressuale di Anci si terrà al teatro Orfeo di Taranto
di Maurizio TARANTINO
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Martedì 4 Aprile 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:47

Ci sarà una seconda lista in corsa per le elezioni degli organismi regionali di Anci che si terranno questa mattina al teatro Orfeo di Taranto. Il fronte dei piccoli comuni, trasversale e poco rappresentato, come emerso dal dibattito dello scorso 13 marzo dovrebbe puntare su Fabio Tarantino, sindaco di Martano, già autore di una richiesta volta a cambiare il peso all’interno dell’organismo, ingessato, secondo quanto riferito dal presidente dimissionario, Ettore Caroppo, «dalle correnti interne al Pd che hanno già deciso come muoversi e chi designare». La scelta di Fiorenza Pascazio, sindaca di Bitetto infatti ha creato molti mal di pancia tra gli associati, poco entusiasti di dover accettare nomi “paracadutati” dai vertici regionali e non poter esprimere una propria visione di coordinamento. La proposta di Tarantino puntava a cambiare la rappresentanza basando l’elezione sulla proporzione legata al numero dei comuni che compongono la provincia di appartenenza. 

Il quadro


Nel dettaglio, per quanto riguarda i 257 comuni pugliesi, i 60 consiglieri sarebbero stati eletti dividendo per il numero delle amministrazioni provinciali con un correttivo di +1 per Brindisi e + 2 per Taranto, e di -1 per Lecce, Foggia e Bari, dando così un peso specifico ai territori. Una soluzione che però non è passata al vaglio del congresso di venti giorni fa, come anche la possibilità di rinviare a dopo le elezioni comunali previste per maggio la scelta dei nuovi vertici, in un’operazione definita “conservatrice” dai proponenti. 
L’indicazione della sindaca di Bitetto ha messo in luce i contrasti di un organismo che si è rivelato tutto meno che unitario al suo interno, specie negli ultimi tempi, dando spazio a veleni e a contrasti tutti di natura politica: Pascazio è infatti presidente dell’Agenzia Regionale dei rifiuti che proprio di recente è entrata in Aseco, la società di Acquedotto Pugliese, con una decisione che anche in quel caso è stata tacciata di scarsa collegialità. Non solo. Dal confronto è venuto fuori che proprio l’amministrazione bitettese era una di quelle - una settantina in Puglia - ad essere morose della quota statutaria del 2022, circa 2mila euro non versate, situazione che avrebbe impedito alla prima cittadina di essere eletta come previsto dallo statuto. Pascazio è corsa ai ripari con una determina che ha creato un piccolo debito fuori bilancio, saldando anche il dovuto per il 2023. Operazione che però ha gettato altra benzina sul fuoco e che, proprio sul filo di lana, ha spinto sindaci e amministratori a ragionare sulla volontà di presentare un’alternativa davanti all’assemblea tarantina.

Almeno questo è l’intendimento che si protrarrà fino all’apertura del congresso.

Si tratta infatti di un modo per battere i pugni sul tavolo, spiegano i piccoli sindaci, e far presente le istanze di comunità che si sentono tagliate fuori dalle decisioni che per il peso specifico rappresentato, arrivano sostanzialmente dalla città metropolitana di Bari, con scarsa attenzione alle altre realtà. Non si tratta però di volere procedere in rotta di collisione con Anci: l’idea è, invece, quella di poter avviare un dialogo maggiormente partecipato, senza andare allo scontro frontale, ma aumentare il pluralismo che negli ultimi tempi è mancato facendo prevalere le comunità più numerose e più forti dal punto di vista amministrativo. È un tentativo di contrattazione che potrebbe portare, questa mattina, anche al ritiro della lista, sempre che le istanze vengano accolte con una delegazione all’interno dei nuovi vertici che andranno a governare l’organismo per i prossimi anni. Ma i giochi sono tutti da fare.

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