Crescono contagi e decessi da Covid: «Aumento stimato fra il 20 e il 25% in tutte le province». Prevalente la variante inglese

Crescono contagi e decessi da Covid: «Aumento stimato fra il 20 e il 25% in tutte le province». Prevalente la variante inglese
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Mercoledì 3 Marzo 2021, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 15:33

Il governo vara il nuovo Dpcm, i contagi riprendono quota e in Puglia bisogna necessariamente appuntarsi le parole dell'assessore regionale alla Sanità Pier Luigi Lopalco: «In Puglia si è verificato un importante aumento dei contagi da Covid negli ultimi giorni». Non è ancora il preludio a uno scivolamento, ulteriore, dalla fascia gialla a quella arancione - non certo improbabile. Ma di sicuro è il termometro di un clima di preoccupazione. Terza ondata, di fatto. Sospinta pure dalla circolazione, sempre maggiore, delle varianti del Coronavirus: ieri l'Istituto superiore di sanità ha rilasciato il nuovo report, per la Puglia sono confermati i dati della scorsa settimana (prevalenza della variante inglese sul campione al 47,5%) ed è inevitabilmente grande l'attesa in vista del nuovo round di rilevazioni.

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Intanto, il borsino della pandemia in Puglia è dato dai numeri del giorno.

Per niente confortanti. Su 9.322 test processati, ci sono 1.021 casi positivi e 40 decessi. Il tasso di positività è pari all'11% (rispetto al 13,47% di lunedì, comunque). I nuovi infetti sono così ripartiti: 410 in provincia di Bari, 134 in provincia di Brindisi, 105 nella provincia Bat, 137 in provincia di Foggia, 105 in provincia di Lecce, 123 in provincia di Taranto, 4 residenti fuori regione, 3 casi di provincia di residenza non nota. I decessi invece: 11 in provincia di Bari, 10 in provincia Bat, 1 in provincia di Brindisi, 12 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 4 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione.


Un altro indice senz'altro da monitorare sono i ricoveri: 163 i pazienti pugliesi in terapia intensiva, il tasso di occupazione dei posti letto nelle intensive è del 29%, superiore di tre punti rispetto alla media nazionale e appena un punto sotto la soglia ritenuta critica dai parametri del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità.


«L'aumento dei casi - ha spiegato ieri Lopalco - è importante e valutabile tra il 20 e il 25% a seconda delle province. Non sappiamo, però, quanto dipenda esattamente dalle varianti». «Quel che è certo - ha aggiunto - è che in Puglia sta prendendo piede la cosiddetta variante inglese, che si accompagna a un aumento della contagiosità piuttosto importante». Sul possibile ritorno in zona arancione della Puglia, secondo Lopalco, non è possibile pronunciarsi adesso. «Ancora non possiamo dire - ha sottolineato - se questo aumento dei casi ci porterà automaticamente in una diversa fascia di rischio. A determinarla, come sappiamo, ci sono ben 21 indicatori, tra cui l'indice Rt. Dobbiamo attendere il consolidamento dei dati e il rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità, che arriverà tra giovedì e venerdì».


La variante inglese del virus sta diventando quella prevalente nel paese, e in considerazione della sua maggiore trasmissibilità «occorre rafforzare/innalzare le misure di mitigazione in tutto il Paese nel contenere e ridurre la diffusione del virus, mantenendo o riportando rapidamente i valori di Rt a valori sotto 1 e l'incidenza a valori in grado di garantire la possibilità del sistematico tracciamento di tutti i casi», spiega l'Iss. In Italia il 54% delle infezioni Covid-19 è dovuto alla variante inglese, il 4,3% a quella brasiliana e lo 0,4% a quella sudafricana. La stima viene dalla nuova flash survey condotta dall'Istituto superiore di sanità (Iss) e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. Al 18 febbraio scorso, rileva l'Iss, la prevalenza della cosiddetta variante inglese del virus era del 54,0% con valori oscillanti tra le singole regioni tra lo 0% e il 93,3%, mentre per quella brasiliana era del 4,3% (0%-36,2%) e per la sudafricana dello 0,4% (0%-2,9%).

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