Nuova risalita nei contagi da Covid19 in Salento, con Arturo (Xbb.1.16) ed Eris (Eg.5) che si confermano le varianti più diffuse tra la popolazione. Nessun allarme al momento, ma tornano a contarsi anche i decessi tra anziani e soggetti fragili. Dopo i primi 3 casi registrati a cavallo di Ferragosto, nella giornata di ieri altri 2 pazienti (maschi di 83 e 74 anni, rispettivamente non vaccinato e vaccinato con 4 dosi) ricoverati nel reparto di Medicina del “Dea-Fazzi” di Lecce sono morti per le complicanze del virus.
L’alert è scattato ma la situazione nelle corsie degli ospedali e sul territorio provinciale è tenuta sotto controllo dal dipartimento di prevenzione dell’Asl Lecce, guidato dal dottore Alberto Fedele.
I numeri in Puglia
In Puglia, in particolare, la circolazione del virus nella settimana 10-16 agosto ha fatto registrare in totale 410 nuovi casi di coronavirus su 5.705 tamponi eseguiti con una incidenza di 7,2 % (la settimana precedente era al 5%). Numeri che non rappresentano al momento un allarme per il sistema sanitario, ma portano medici e addetti ai lavori a studiare la curva dei contagi, che soltanto in provincia di Lecce, oltre ai 5 decessi, continua a far registrare 40 pazienti positivi ricoverati (16 nel reparto di malattie infettive e 24 nelle “bolle covid” realizzate negli ospedali per salvaguardare i reparti. Sotto osservazione anche le Rsa. «Riscontriamo una recrudescenza del virus, attualmente in fase di monitoraggio - dichiara la professoressa Maria Chironna, infettivologa del Policlinico di Bari - per cui è necessario attendere gli sviluppi delle prossime settimane. I primi segnali indicano quindi che il covid non è del tutto scomparso, ma la situazione è sotto controllo e non c’è alcun allarme. Di fatto la popolazione tra immunizzazione naturale e da vaccino è più protetta rispetto alle prime fasi della pandemia. Tuttavia, chi risulta positivo - precisa Chironna - dovrebbe comunque restare a casa, per evitare di diffondere il covid e contagiare così anziani, immunodepressi e soggetti fragili che possono sviluppare il virus nelle forme più gravi».
Intanto, il Ministero della Salute, che pur ha cancellato l’obbligo di isolamento per i positivi (a cui è indirizzata la sola raccomandazione a restare a casa) è intervenuto con una recente circolare per dare il via in autunno alla campagna vaccinale anticovid, destinata alle categorie a rischio, in concomitanza con la campagna antinfluenzale. L’obiettivo della campagna nazionale è quello di «prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di Covid19 nelle persone anziane e con elevata fragilità, e proteggere le donne in gravidanza e gli operatori sanitari. A questi gruppi di persone è raccomandata e offerta una dose di richiamo a valenza 12 mesi con la nuova formulazione di vaccino aggiornato».
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