Dalla politica alla magistratura, dall'Università alle associazioni, i messaggi e il ricordo di Renato Moro: «Colto, acuto e mai banale, lascia un grande vuoto»

Dalla politica alla magistratura, dall'Università alle associazioni, i messaggi e il ricordo di Renato Moro: «Colto, acuto e mai banale, lascia un grande vuoto»
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Mercoledì 24 Febbraio 2021, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 13:15

Un fiume di affetto, di stima, di commozione. Le istituzioni e la politica del Salento e della Puglia hanno voluto ricordare Renato Moro. Tanti i messaggi di cordoglio, sin dal mattino. Tra i primi a scandire parole di grande partecipazione è stato Carlo Salvemini, sindaco di Lecce: «Renato ha raccontato i travagli, le contraddizioni, le ambizioni, le sconfitte e le speranze della nostra terra. Lo ha fatto con la professionalità e la consapevolezza del giornalista serio, puntuale, scrupoloso e attento ai fatti. Non sono in tanti a potersi consentire di alzare credibilmente la voce con le istituzioni, di richiamare un intero territorio a prendere coscienza dei propri limiti e delle proprie mancanze, di suonare la sveglia e di essere ascoltati davvero: Renato era uno di questi. I suoi articoli erano e saranno da leggere».


Teresa Bellanova, senatrice di Italia viva, parla di «ferita nel giornalismo pugliese e in quanti hanno imparato, in trent'anni di impegno e professione rigorosi e ineccepibili, a conoscere Renato Moro e a seguirlo, amando ben presto la chiarezza della scrittura, la lucidità dell'analisi. Un giornalismo autorevole, pacato, uno stile mai gridato o esibito, per questo stesso riconoscibile, perfettamente capace di situarsi nel cuore delle cose e di questa terra che amava, restituendole nella loro verità, criticità, difficile complessità». Dice Raffaele Fitto, eurodeputato FdI: «Era un giornalista attento, profondo conoscitore di tutte le dinamiche del Salento. Non aveva mai lesinato inchieste e non si limitava a dare notizie. Personalmente lo stimavo molto per la sua competenza e per il suo scrivere arguto, ma senza mai essere fazioso. Una grave perdita». Secondo Mauro D'Attis, coordinatore regionale Forza Italia e deputato, «l'improvvisa scomparsa di Renato Moro è una voragine per il mondo intellettuale e per il giornalismo pugliese». Commosse le parole di Dario Stefàno, senatore Pd: «Incredulità e tristezza. Di lui ricorderemo il grande profilo professionale, la serietà del suo approccio ai temi più sensibili e complicati che hanno interessato il Salento. Pungente, profondo, appassionato, serissimo», un'eredità importante». Dichiara il senatore Luigi Vitali, FI: «È stato un esempio per molti e per questo, merita tutto il nostro riconoscimento».


«Questo tempo non risparmia. Fa male. Ciao Renato, non eri solo una voce autorevole del giornalismo pugliese, attenta, scrupolosa, profonda, ma un uomo giusto e un padre e un marito esemplare. Mancherai»: è il messaggio della presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone. «Oggi - dice Cristian Casili, vicepresidente del Consiglio regionale pugliese - è una triste giornata. Con Renato avevo stabilito un bel rapporto. Uomo silenzioso, timido ma molto riflessivo. Una bella penna quella di Renato, sempre attento al nostro territorio, e anche quando si spingeva in modo acuto e critico verso le contraddizioni della politica ne apprezzavo la sua onestà intellettuale, quella dei giornalisti veri, che non hanno paura a raccontare senza filtri la propria visione». Alessandro Delli Noci, assessore regionale allo Sviluppo economico, ricorda «i suoi coraggiosi racconti di una terra ricca di contraddizioni, della quale ha svelato miserie e potenzialità con uno sguardo critico e onesto». «Perdiamo - dice Rocco Palese, Forza Italia - un uomo perbene, un professionista serio e appassionato, un amante del suo mestiere e della sua terra».


«È un giorno triste per la provincia di Lecce tutta», commenta il presidente della Provincia Stefano Minerva. «Non parole di circostanza, ma il ricordo di una delle penne simbolo della nostra terra, nel segno della serietà, della professionalità e della correttezza». Renato era originario di Galatone, il ricordo del sindaco Flavio Filoni vibra di commozione: «Perdo un amico vero, lunedì l'ultima telefonata per scambiare alcune battute sull'evolversi dell'emergenza e sempre pronto ad incoraggiarmi». «Lascia un grande vuoto nella vita di tutte le persone che lo hanno conosciuto», dice Paolo Pagliaro, consigliere regionale di Puglia domani.
«Perdo un carissimo amico - è il messaggio dell'onorevole Giacinto Urso - sempre disponibile e paziente. Ci siamo voluto bene. Ai suoi familiari e alla redazione di Quotidiano il mio riconoscente abbraccio affettuoso». «Profondamente rammaricata» la senatrice Adriana Poli Bortone, ex sindaca di Lecce: «Un giornalista dotato di acume, grande intelligenza e soprattutto correttezza. Sempre attento alle esigenze del territorio, è una enorme perdita per tutto il nostro Mezzogiorno». «Mi vanto di averlo conosciuto fin dagli anni ottanta - ricorda Flavio Fasano, ex sindaco di Gallipoli - e credo che noi tutti esponenti politici abbiamo apprezzato il suo garbo, la sua penna elegante, la sua onestà intellettuale ed il grande equilibrio. Vivrà in eterno nel pensiero e nel cuore di tanti amici».


Messaggi di commosso cordoglio anche da Wojtek Pankiewicz (Movimento Valori e Rinnovamento), da Nardò Bene Comune, dal gruppo consiliare comunale di Lecce di FdI, e da Coscienza civica.

Numerosissimi i messaggi di cordoglio arrivati anche da Università, ordini professionali, curie arcivescovili, sindacati e tanti altri amici, che hanno voluto ricordare non solo il validissimo professionista, ma anche l'uomo.
«Moro è stato una voce autorevole di questo territorio e una delle professionalità più in vista della scrittura e dell'organizzazione giornalistica del Salento», è il messaggio del Rettore dell'Università del Salento Fabio Pollice. Che ricorda: «È stato molte volte ospite delle iniziative didattiche e di ricerca dell'Università del Salento, trovando sempre il tempo nonostante il suo pressante impegno di caporedattore centrale di Quotidiano per discutere con docenti e studenti dei nostri corsi dei problemi dell'informazione in un periodo di enormi cambiamenti come quello che stiamo attraversando». Anche il professor Enrico Cuccodoro si dice commosso per la perdita di Moro «che aveva scritto su Quaderni Salentini una pagina edificante ed appassionata del nostro Sud». Marcello Seclì, presidente Italia Nostra Sud Salento: «La sua disponibilità, il suo temperamento e la professionalità lo hanno sempre contraddistinto ponendo la sua attenzione alle questioni ambientali con l'acume e laicità di un professionista».

«Una bella intelligenza, un grande affetto, un raffinato uomo di cultura. Una perdita gravissima anche per la magistratura - scrive il procuratore generale presso la Corte d'Appello di Lecce, Antonio Maruccia -, magistratura che lui ha raccontato con sobrietà e distacco e criticandola sempre con coraggio quando sbagliava. Sono letteralmente affranto. Oltre trent’anni di leale amicizia nel rispetto dei ruoli. Un grande giornalista. Mi mancherà la sua ironia che sapeva denunciare e colpire le ingiustizie, forse meglio delle inchieste, perché giungeva alle coscienze. Mi dispiace tanto per lui, per la sua famiglia, per voi del giornale  e per il nostro Salento che amava e descriveva come pochi».
«Una perdita enorme per la città e il giornalismo libero» dice il procuratore capo Leonardo Leone De Castris. «Se ne va una colonna portante del giornalismo salentino» commenta Roberto Tanisi, presidente del tribunale di Lecce. «Un pensiero, solo un pensiero in un momento che per voi cronisti del Quotidiano  immagino sia particolarmente doloroso e di vuoto per la perdita di un punto di riferimento oltre che di un amico», il messaggio del questore di Lecce, Andrea Valentino. 


Il dolore per la morte di Moro è espresso anche dai rappresentanti degli ordini professionali, come Donato De Giorgi, presidente dell'Ordine dei Medici di Lecce. «Le straordinarie capacità professionali, il suo coraggio, la sua passione nel raccontare e nel guardare una realtà complessa, rendono ancora più doloroso il distacco in un momento in cui la cronaca e tutta la comunicazione, attraverso i media, assumono rilevanza decisiva».
Vicine alla famiglia di Quotidiano anche le curie arcivescovili. Il vescovo della Diocesi di Nardò-Gallipoli Fernando Filograna ricorda «la professionalità e l'umanità, l'attenzione e la sobrietà» di Moro. Anche il direttore, la redazione, i collaboratori di Portalecce, assieme unitamente all'Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali e al suo direttore don Antonio Murrone, si uniscono al dolore: «Possa Renato godere della luce e della pace senza fine».

«Renato Moro - scrive il segretario nazionale di Fnsi, Raffaele Lorusso - era un collega innamorato della professione. Rigoroso, attento, profondo nell’analisi e acuto nei giudizi, mai banale. La sua improvvisa scomparsa ci lascia attoniti. Alla moglie e collega Anna Rita Invidia, ai figli, ai familiari e a tutta la comunità del Nuovo Quotidiano di Puglia giunga l’abbraccio della Federazione nazionale della stampa italiana e mio personale». «Un'infinita tristezza per Renato che non c'è più. Un giornalista di razza, un amico, diretto, corretto, leale, allergico al "politicamente corretto". Mancherà molto non solo ai colleghi di Quotidiano ma al giornalismo pugliese come esempio di indipendenza e rispetto nei confronti dei lettori» è quanto dichiara il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Puglia, Piero Ricci.


Dolore anche nel mondo sindacale: «Il Salento perde una voce storica - dice la segretaria di Cgil Lecce Valentina Fragassi - , una penna formidabile nel raccontare vizi e virtù dei salentini, pregi e difetti del territorio, uno sguardo alternativo, lontano dal livellamento culturale e dalla superficialità a cui la modernità ci ha abituato».
«Un Professionista con la P maiuscola, lascia un vuoto gigantesco in tutti noi e nel mondo dell'informazione», è il ricordo commosso del segretario della Uil Lecce Salvatore Giannetto. «Un grande giornalista con un grande equilibrio professionale e morale», secondo Vito Perrone dell'Ugl Lecce. Per Confartigianato Imprese «una penna straordinaria». Per Api Lecce «da oggi il Salento è più povero perché ha perso una voce forte e autorevole». Confagricoltura Puglia lo ricorda come «un interlocutore serio, professionale e sensibile».
Piange anche il mondo della cultura. In una nota, il Teatro Koreja ricorda il «giornalista esemplare, sensibile e illuminato». «Un caro amico» per Manni Editori. Massimo Manera, presidente Fondazione La Notte della Taranta, afferma: «Una voce sempre attenta e autorevole nel denunciare le contraddizioni di una terra che ha narrato con il suo stile inconfondibile».

«Uomo di straordinarie capacità e qualità umane», è il pensiero di Aurelio Filippi Filippi. presidente dell'Automobile Club Lecce. Anche l'Associazione Italiana Sommelier di Lecce piange la scomparsa di Moro. «Perdiamo un professionista capace di spingere il giornalismo al massimo livello e Il Salento, la Puglia, perdono un uomo e un giornalista spigoloso ma leale, dal pensiero analitico, critico, sensibile al sentire della gente e alle contraddizioni di questa terra e del tempo che viviamo», dice Giuseppe Coppola, amministratore unico della Niccolò Coppola srl.

Pierpaolo Lala, di Coolclub: «Un abbraccio virtuale da parte mia, da tutta Coolclub, da Gabriella Morelli e dall'associazione Diffondiamo idee di valore e da tutti gli operatori culturali con i quali collaboro.

Conoscevo Renato da 25 anni. Con lui ho chiacchierato, mi sono confrontato e anche scontrato tante volte. Al centro dei nostri "incontri" la professione, il rapporto tra potere e giornalismo, il territorio ma anche il cibo, il vino e ultimamente anche il suo cane. Nella nostra ultima lunga e proficuamente accesa telefonata mi colpì molto il suo rivendicare l'appartenenza alla famiglia di Quotidiano, che metteva anche sopra se stesso. Vi sono e vi siamo vicini»

E infine, il ricordo della collega Carmen Ines Tarantino: «Un giorno di inizio marzo lessi e salvai il testo di un suo post Facebook: Certe notti così me le ricordo ancora diceva, paragonando il silenzio che avvolgeva Lecce in pieno lockdown a quello in cui la città era sprofondata, molti anni prima, per la paura delle bombe della Scu. Salvai il post di Renato senza un motivo, come si fa con una canzone o con una bella foto. Lo chiamai. Non ci sentivamo da anni. E quel testo ora conclude un lavoro audiovisivo corale creato da studenti e abitanti del quartiere Stadio».

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