Anziana fatta a pezzi, choc nel paese pugliese della donna dove vive il marito. Il sindaco: «Vicini alle famiglie»

Anziana fatta a pezzi, choc nel paese pugliese della donna dove vive il marito. Il sindaco: «Vicini alle famiglie»
di Dino MICCOLI
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Venerdì 27 Maggio 2022, 20:43 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 08:11

Ci sono comuni d’Italia che diventano noti quando la tragedia entra nelle case. Melzo, anche per i cittadini di San Giorgio Ionico, in provincia di Taranto, è diventata subito tristemente nota. Lo resterà a lungo. Proprio perché il dramma ha colpito due famiglie di origine sangiorgesi: Cipriano e Fabbiano. Due cognomi che equivalgono in paese, come in ogni realtà locale che rispetti i propri toponomi, ai signor Rossi e ai signor Bianchi della penisola. Ma al di là dei nomi e dei nuclei familiari coinvolti, resta il dramma della storia consumatasi alle porte di Milano a far parlare la comunità sangiorgese.

La vita della donna al Nord con le figlie

Lucia Cipriano, 84 anni, viveva al nord con le figlie e, per una lunga parentesi, c’era anche il marito Cosimo Fabbiano, della stessa età della donna ma residente a San Giorgio Ionico. Una famiglia che ha ruotato intorno al lavoro del povero Cosimo, rimasto solo in paese, dopo lunghi anni da operaio alla Pirelli.

Nelle scorse ore, prima che la notizia della tragedia esplodesse in tutta la sua crudeltà mediatica, l'uomo era stato visto anche negli uffici comunali.

La sua abitazione in “zona Monte” è silente. Chi lo conosce, ne immagina il dolore. Dopo avere preso coscienza di quanto rimbalzato dalla Lombardia ha preferito la riservatezza. Negandosi la sosta in piazza e al centro anziani, dove era solito conversare e raccontare i propri trascorsi di operaio al Nord. L’impressione è di un paese stranito, colpito dalla tragica notizia ma ora anche solidale con chi resta a gestire il peso di un evento del quale probabilmente ne avrà saputo i contorni agghiaccianti dai tg nazionali e dalle cronache. La coppia Cipriano-Fabbiano racchiude il senso di una storia all’italiana degli Anni '70. La consacrazione di un progetto di vita insieme, dopo il matrimonio nel 1965, nella opulenta Lombardia, fucina di possibilità di lavoro, l’arrivo di tre figlie, poi qualcosa che si sarà rotto. Come capita ancor di più oggi. Rosa viveva a Melzo, le figlie “geolocalizzate” al nord, una di essa,  avrebbe agito nella maniera inspiegabile raccontata dagli inquirenti. Mano omicida, movente che non regge, forse prime confessioni. Il “tam tam”, lungo la tratta Lombardia-Puglia, è caldo. C’è chi aggiunge particolari su particolari.

La vicinanza del sindaco

Il sindaco di San Giorgio Ionico, Mino Fabbiano, soltanto omonimo dello sfortunato Cosimo, resta sul vago in attesa di conoscere gli sviluppi. «La nostra comunità - ha detto il primo cittadino - è stata profondamente scossa dalla notizia di quanto accaduto nel comune di Melzo. Pur non conoscendo ancora i dettagli della vicenda che vede coinvolta una nostra anziana concittadina ci uniamo al dolore del marito e delle figlie ed esprimiamo il più vivo cordoglio per la perdita della cara congiunta. Ogni ulteriore considerazione e qualsiasi altra parola rischiano solo appesantire ancora di più il dolore e lo sgomento per questa tristissima ed inspiegabile tragedia». Si intrecciano l’efferatezza del reato, con tutti i quesiti possibili, la sensibilità di non aggravare la solitudine-oggi più di ieri- di Cosimo, del quale è più facile sentirne il richiamo assordante di aiuto.

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