Ci sono comuni d’Italia che diventano noti quando la tragedia entra nelle case. Melzo, anche per i cittadini di San Giorgio Ionico, in provincia di Taranto, è diventata subito tristemente nota. Lo resterà a lungo. Proprio perché il dramma ha colpito due famiglie di origine sangiorgesi: Cipriano e Fabbiano. Due cognomi che equivalgono in paese, come in ogni realtà locale che rispetti i propri toponomi, ai signor Rossi e ai signor Bianchi della penisola. Ma al di là dei nomi e dei nuclei familiari coinvolti, resta il dramma della storia consumatasi alle porte di Milano a far parlare la comunità sangiorgese.
La vita della donna al Nord con le figlie
Lucia Cipriano, 84 anni, viveva al nord con le figlie e, per una lunga parentesi, c’era anche il marito Cosimo Fabbiano, della stessa età della donna ma residente a San Giorgio Ionico. Una famiglia che ha ruotato intorno al lavoro del povero Cosimo, rimasto solo in paese, dopo lunghi anni da operaio alla Pirelli.
Nelle scorse ore, prima che la notizia della tragedia esplodesse in tutta la sua crudeltà mediatica, l'uomo era stato visto anche negli uffici comunali.
La vicinanza del sindaco
Il sindaco di San Giorgio Ionico, Mino Fabbiano, soltanto omonimo dello sfortunato Cosimo, resta sul vago in attesa di conoscere gli sviluppi. «La nostra comunità - ha detto il primo cittadino - è stata profondamente scossa dalla notizia di quanto accaduto nel comune di Melzo. Pur non conoscendo ancora i dettagli della vicenda che vede coinvolta una nostra anziana concittadina ci uniamo al dolore del marito e delle figlie ed esprimiamo il più vivo cordoglio per la perdita della cara congiunta. Ogni ulteriore considerazione e qualsiasi altra parola rischiano solo appesantire ancora di più il dolore e lo sgomento per questa tristissima ed inspiegabile tragedia». Si intrecciano l’efferatezza del reato, con tutti i quesiti possibili, la sensibilità di non aggravare la solitudine-oggi più di ieri- di Cosimo, del quale è più facile sentirne il richiamo assordante di aiuto.