Milano, fatta a pezzi nella vasca da bagno: fermata una delle figlie. La vittima originaria del Tarantino

Milano, fatta a pezzi nella vasca da bagno: fermata una delle figlie. La vittima originaria del Tarantino
di Federica ZANIBONI
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Venerdì 27 Maggio 2022, 13:07 - Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 13:14

È di San Giorgio jonico, in provincia di Taranto, la vittima dell'efferato delitto avvenuto in provincia di Milano, a Melzo. Il corpo di Lucia Cipriano, 84 anni, era nella vasca da bagno, fatto a pezzi e in avanzato stato di decomposizione: i principali sospetti si concentrano su una delle tre figlie, Rosa Fabbiano, 58 anni, fermata nelle scorse ore con l'accusa di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere. 

A trovare il cadavere, la minore, che ieri mattina ha fatto la tragica scoperta nell'appartamento della pensionata a Melzo, in provincia di Milano.

Non sono ancora state accertate le cause del decesso né un possibile movente, ma al momento gli investigatori seguono una pista ben precisa: quella dell'omicidio.

Laura Ziliani, l'ex vigilessa di Brescia avvelenata dall'amico delle figlie. Sul web cercava: «Come uccidere la gente»


I medici e gli operatori del 118 sono intervenuti sul posto a metà mattinata, dopo aver ricevuto la chiamata disperata da parte della figlia. Residente a Trento, la 47enne non aveva notizie della madre da diverse settimane e la sorella Rosa, una 58enne che vive nel Comune di Mediglia, a pochi chilometri di distanza, si sarebbe inventata diverse scuse per spiegare l'assenza dell'anziana, tra cui un ricovero presso una Rsa, viste le precarie condizioni di salute della donna. Così, raggiunto il paesino nel Milanese, la figlia più giovane si è presentata presso la palazzina di quattro piani di via Boves, dove Lucia viveva da sola: nel bagno, ha trovato il cadavere. Non è ancora stato chiarito da quanto tempo sia morta l'anziana, ma lo stato del corpo pur considerando le alte temperature dell'ultimo periodo che potrebbero aver accelerato il processo di decomposizione farebbe pensare a molti giorni fa, forse addirittura più di un mese. Ma l'elemento che più di ogni altro ha portato all'ipotesi di un omicidio, al punto da aprire un'inchiesta, è stato il sezionamento del cadavere.


I vicini di casa raccontano che la vittima non si vedeva da circa due mesi e che negli ultimi tempi sembrava soffrire di diversi problemi. Chi abita in zona, infatti, riferisce che poco prima della scomparsa era stata vista vagare per le vie del paese indossando il pigiama. Quell'episodio specifico sarebbe poi stato risolto grazie all'aiuto dei carabinieri, che erano intervenuti e l'avevano quindi riaccompagnata casa. In via Boves ieri è intervenuto anche il pm di turno della procura milanese, Elisa Calanducci, che per tutto il pomeriggio ha ascoltato i familiari della vittima e in particolare le tre figlie. Fin dall'inizio è stato chiaro che non poteva trattarsi di una rapina finita in omicidio. Sulla porta non vi erano segni di effrazione e nell'appartamento sembrava tutto in ordine. L'anziana non aveva amici né frequentazioni particolari ed era solita trascorrere da sola la maggior parte del tempo. La figlia Rosa sarebbe stata quella che la vedeva più spesso e che, più delle altre, le era vicina.

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