Agenzie pugliesi nel mirino. Dal Governo rilievi sulla modifica dei contratti ai 745 dipendenti di Arif

Agenzie pugliesi nel mirino. Dal Governo rilievi sulla modifica dei contratti ai 745 dipendenti di Arif
di Antonio BUCCI
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Venerdì 20 Gennaio 2023, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 05:03

Non c'è pace per le agenzie regionali pugliesi: dopo la bufera su Arpal, una tegola potrebbe cadere su Arif, la struttura per le attività irrigue e forestali. Per ora, ha la forma di rilievi inviati dalla Capitale: ci sta già lavorando l'assessorato guidato da Donato Pentassuglia, per scongiurare l'ombra lunga dell'impugnazione del provvedimento da parte dell'esecutivo di Giorgia Meloni.

Cambiati i contratti dei dipendenti

L'oggetto del disco rosso è la norma contenuta nell'assestamento di bilancio approvato a novembre scorso, resa operativa dal primo gennaio e che cambia il contratto dei 745 lavoratori coinvolti, «in considerazione dell'ampliamento e della modifica dei compiti assegnati all'Arif», a citare la disposizione: niente più contratto nazionale idraulico forestale e idraulico agrario, sostituiti da quello delle funzioni locali.

La questione è sui tavoli del Ministero della pubblica amministrazione e di quello degli affari regionali, che monitora le leggi dei parlamentini locali. E nei prossimi giorni, potrebbe approdare anche in Giunta.

I rilievi dei sindacati: salari diminuiti


D'altro canto, erano stati già i sindacati a scrivere alla ragioneria generale dello Stato e alla stessa presidenza del Consiglio, ad approvazione appena avvenuta. «Peggiorano salari e contributi», avevano tuonato all'unanimità, con tanto di stato di agitazione, assemblee in tutti i cantieri e una giornata di mobilitazione già fissata per lunedì 30 gennaio prossimo, dopo la riunione unitaria di lunedì 9. La novità è che potrebbero arrivarci con un asso in più nella manica: «Sembrano esserci profili di illegittimità costituzionale che, di fatto, ne impedirebbero l'applicazione, come già segnalato da noi, congiuntamente alle altre single sindacali. Viene quindi rilevato che agli addetti ai lavori agricoli e forestali si applicano i relativi contratti collettivi nazionali e regionali, come previsto dalla legge 155 del 2021. Questa straordinaria notizia, se confermata, porterà ad un dietrofront da parte della Regione Puglia», racconta lo stato dell'arte, Pietro Buongiorno, da segretario generale della Uila. Insomma, un intervento locale che si ricondurrebbe ad una competenza statale e con una cornice già in essere, in grado di tracciare la strada da intraprendere, riassumono il vulnus dal sindacato. Con l'aggravante - contestano i lavoratori - di una differenza di circa 4.800 euro all'anno tra i due inquadramenti, senza quattordicesima mensilità e con meno garanzie, come sull'indennità di percorrenza. E se a fare da rete di protezione ci sarebbe l'indennità ad personam, è anche vero che sarebbe a valere sulla contrattazione nazionale e non su quella ulteriore tra le parti.


«Dobbiamo scindere le questioni e la ratio è dividere le attività che si fanno», ha spiegato l'assessore davanti alla platea del congresso della Flai Cgil, che ha poi riconfermato Antonio Gagliardi alla guida. Si lavora per stabilire se si possa procedere con l'utilizzo di entrambi i contratti, in virtù della specificità delle mansioni ricoperte. D'altro canto, sono già in 150 a fare riferimento alle funzioni locali, all'interno dell'agenzia. Sugli stagionali, l'impegno è quello a pubblicare entro febbraio i bandi per l'assunzione di personale da parte di Arif, senza più ricorrere dunque - all'utilizzo delle agenzie di somministrazione. Per ora, si attendono sviluppi e il presidio ai piedi del palazzo della presidenza di lungomare Nazario Sauro resta convocato: «Abbiamo deciso di mantenere l'iniziativa di mobilitazione e chiediamo a tutti i lavoratori di partecipare per salvaguardare il loro futuro e di aderire con ancora più convinzione perchè la nostra posizione trova, giorno dopo giorno, conferme», fanno sapere i sindacati. L'allerta resta alta, anche perchè se da Roma dovessero optare per la linea dura si tratterebbe del secondo caso in pochi mesi, che vede il governo al bivio sulle agenzie di via Gentile. Iter tutt'altro che assimilabile alle sorti della sorella maggiore, l'agenzia per le politiche attive del lavoro, guidata dall'ormai ex direttore generale Massimo Cassano: su quel fronte, si è finiti a carte bollate ma senza sospetti d'incostituzionalità sulla decadenza del dg, come sancito a fine dicembre dal Consiglio dei Ministri. Gli sherpa sono al lavoro.
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