Arpal, il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Cassano: confermata la destituzione

Arpal, il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Cassano: confermata la destituzione
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Venerdì 20 Gennaio 2023, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 13:03

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato da Massimo Cassano, ex direttore generale dell'Agenzia per le politiche attive del lavoro (Arpal), che chiedeva che fosse sospesa in via cautelare l'efficacia della sua destituzione dal ruolo apicale. Cassano è stato destituito dopo che il Consiglio regionale ha approvato una legge che ha modificato l'assetto societario dell'Arpal.

Confermata la decisione del Tar

L'ex sottosegretario a dicembre ha presentato ricorso cautelare davanti al Tar Puglia, ma è rigettato.

Il Consiglio di Stato, adesso, ha sostanzialmente confermato la decisione del Tribunale amministrativo di primo grado. «Ritenuto, ad una sommaria delibazione, che l'appello cautelare non appare assistito da sufficienti elementi di fumus boni iuris - si legge nel provvedimento del Consiglio di Stato - sussistendo seri dubbi in ordine alla giurisdizione dell'adito giudice amministrativo nel caso di impugnativa di decadenza automatica, ope legis, dalla carica, implicante essenzialmente l'accertamento di un fatto estintivo dei diritti nascenti dal contratto. Ritenuto, peraltro, con riguardo al lamentato pregiudizio grave ed irreparabile, che anche l'ipotetica proposizione dell'incidente di costituzionalità nella fase cautelare d'appello non consentirebbe all'appellante di conseguire il bene della vita anelato, atteso che al giudice amministrativo non è consentito disapplicare la norma di legge (regionale) nelle more del sindacato accentrato di costituzionalità».

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