Indennizzi xylella, scaduti i termini: i fondi tornano alla Regione. Ma Arif: "slittano" sulle nuove annualità. «Aziende in grande affanno»

Indennizzi xylella, scaduti i termini: i fondi tornano alla Regione. Ma Arif: "slittano" sulle nuove annualità. «Aziende in grande affanno»
di Donato NUZZACI
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Venerdì 31 Dicembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 1 Gennaio, 22:18

Ultimo dell’anno e ultimo giorno utile per i Comuni per concludere l’erogazione dei contributi compensativi dei ristori per danni da xylella annualità 2017. Finora non tutte le amministrazioni comunali interessate, cioè decine di enti delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, hanno rendicontato le somme (destinate alle imprese agricole danneggiate dalle calamità naturali, ripartite in 32 milioni di euro per l’anno 2016 e 35 milioni di euro per l’annualità successiva) ricevute da Arif (agenzia attività irrigue e forestali della Regione Puglia) ed effettivamente trasferite dai Comuni alle aziende beneficiarie. Di conseguenza, dal primo gennaio quegli enti municipali che non hanno assegnato le risorse ai beneficiari saranno costretti a restituire i fondi alla Regione.

Le ragioni dello stop

Il motivo dei ritardi è variegato: i Comuni prima di versare le somme alle aziende devono verificare una serie di requisiti nella fase istruttoria, a cominciare dall’acquisizione, dai soggetti aventi diritto alle agevolazioni, di copia del documento unico di regolarità contributiva (Durc) oltre all’ottenimento dell’informativa antimafia a carico delle aziende che fruiscono di importi pari o superiori a 25mila euro. Ed una eventuale dichiarazione di esenzione del Durc per le ditte che non hanno aperto posizione Inps o Inail, non avendo in carico personale dipendente per il quale sia obbligatorio il versamento dei contributi. Il meccanismo di erogazione delle somme, dunque, non è automatico, anzi in caso di Durc non regolare o di altri requisiti non soddisfatti, gli uffici comunali devono necessariamente rallentare l’iter. Finora meno del 5% dei Comuni ha inviato i dati relativi ai soggetti beneficiari degli aiuti per le annualità dal 2015 al 2017. E in molti casi gli elenchi di pagamento avvenuto sono stati anche incompleti. «Un fatto che non permette di avere un quadro completo delle aziende agricole che già hanno beneficiato dei contributi, in vista dell’istruttoria delle domande per il 2018-19 stavolta interamente gestite dalla nostra agenzia regionale - fanno sapere da Arif -. La conoscenza dei dati, infatti, è essenziale in quanto, secondo la normativa, le imprese colpite dalla calamità possono avere fondi compensativi fino ad un massimo di tre annualità».

La nuova strategia

Ma dall’inizio del nuovo anno, si prospetta un cambio di passo: ad assegnare i soldi sarà la stessa Arif della Regione. «Gli importi non rendicontati dai Comuni 2016 e 2017, e non trasferiti alle aziende, ritorneranno nelle casse della Regione e di Arif e saranno impegnate per aumentare il budget destinato ai ristori previsti a favore delle imprese per gli anni 2018 e 2019 - spiega il direttore generale di Arif Puglia, Francesco Ferraro -. Da gennaio cominceremo a lavorare migliaia di pratiche per le nuove annualità e come agenzia ci interfacceremo in via diretta con le imprese. Ad oggi noi non conosciamo quanto degli importi trasferiti ai Comuni per le annualità  2016 e 2017 sono stati, a loro volta, trasferiti alle aziende beneficiarie. E, comunque, considerato che il termine ultimo è il 31 dicembre 2021, tutte le risorse non trasferite entro il 31 dicembre 2021, cioè oggi, che ad ora non sono quantificabili perché prive di dati andranno a rimpinguare il fondo già destinato per il 2018 e il 2019. Pertanto il territorio non perderà nemmeno un centesimo». In ballo ci sono già 53 milioni di euro di indennità compensative riconosciute per la calamità 2018-2019 e provenienti dal Fondo di Solidarietà nazionale, con oltre 9mila richieste di ristoro presentate dalle aziende agricole. 


«C’è una grande collaborazione tra noi ed Arif, dalla quale abbiamo appreso che da gennaio verranno istruite le pratiche 2018-2019 e le somme non erogate dai Comuni per gli anni precedenti saranno riutilizzate per allargare la platea e aiutare le imprese agricole - dichiara Emanuela Longo, direttore provinciale di Cia Salento (Confederazione italiana agricoltori) -.

Gli imprenditori purtroppo sono costretti a fare i conti con tanti problemi da risolvere, quali gli elevati costi di produzione, la mancanza di manodopera specializzata e le condizioni climatiche». Intanto in Regione procede l’iter amministrativo per l’indennizzo relativo all’annualità 2020. Il 16 dicembre scorso è scaduto il termine per presentare la domanda sul portale regionale Eip (Elaborato informatico progettuale) rientrante nel programma di sviluppo rurale (Psr) e che coinvolge le aziende dell’intera provincia di Lecce e di Brindisi e i comuni Avetrana, Fragagnano, Manduria, Maruggio, Lizzano, San Marzano di San Giuseppe, Sava, Torricella, della provincia di Taranto.

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