Strade bucate, due accordi diversi sul rifacimento. E nessuno ripara dopo i lavori

Strade bucate, due accordi diversi sul rifacimento. E nessuno ripara dopo i lavori
di Stefania DE CESARE
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Lunedì 6 Maggio 2019, 08:26
Strade dissestate, strisce cancellate e pericoli per i pedoni. Aumentano le proteste dei cittadini contro i ripristini stradali effettuati da Acquedotto Pugliese e Open Fiber. In numerosi quartieri della città, infatti, gli scavi effettuati per la posa della fibra ottica o di altri sottoservizi hanno provocato nuove trappole sull'asfalto rendendo difficile la viabilità per chi si muove a piedi o sulle due ruote. Lavori che non rispetterebbero le linee guida approvate da Palazzo Carafa per la manomissione del suolo pubblico. Ma le ditte si difendono: «Rispettata la convenzione. A noi spetta il rifacimento solo lungo il tratto in cui lavoriamo».
Accese circa un anno fa, le ruspe di Aqp e Open Fiber sono attive in tante aree della città dove sono in corso le operazioni per il rifacimento della fogna e per la posa dei cavi della rete ultra veloce. Nonostante siano trascorsi mesi dalle prime cantierizzazioni, su numerose arterie del capoluogo - come in via Niccolò Foscarini e via Salvatore Grande - non è stato ancora ridisegnato il percorso strisce mentre in altre zone - come in via Martiri D'Otranto o via Don Bosco - i ripristini sono stati eseguiti a metà, con rattoppi che creano numerosi pericoli.
Eppure le regole ci sono. Approvato dal Consiglio comunale il 21 luglio 2014, il Regolamento per manomissione del suolo pubblico è stato redatto da Palazzo Carafa proprio per tutelare il patrimonio stradale cittadino. Una sorta di decalogo anti-rattoppi a cui le imprese incaricate di realizzare i vari sottoservizi urbani devono attenersi per riedificare l'asfalto.
Il regolamento disciplina sia le modalità di richiesta e rilascio delle autorizzazioni ma soprattutto il ripristino delle aree manomesse prevedendo, a garanzia della corretta esecuzione dei lavori, un deposito cauzionale che potrà essere incamerato dall'amministrazione comunale qualora gli interventi effettuati non siano stati eseguiti a perfetta regola d'arte.
Una attenzione particolare è stata data ai ripristini stradali da effettuare una volta compiute le operazioni di scavo. Secondo il regolamento, la risistemazione deve essere effettuata al fine di evitare che tali aree siano soggette nel tempo a cedimenti e dissesti strutturali determinati dalla cattiva esecuzione delle opere. Il testo, poi, prevede il rifacimento dell'intera strada o della singola carreggiata a seconda della sezione interessata dai lavori e del tipo di scavi. Per tutti gli interventi l'Amministrazione comunale intimerà ai soggetti che hanno eseguito gli interventi di effettuare i ripristini a regolare d'arte entro due anni dalla comunicazione di fine lavori.
A oggi, però, le arterie cittadine riportano i segni di un asfalto sempre più martoriato. Ma Open Fiber non ci sta: «Capiamo le preoccupazioni dei cittadini e delle associazioni - scrive la società in una nota -. Al momento, però, a Lecce non risulta aperta alcuna pratica assicurativa per danni a persone in merito a lavorazioni Open Fiber, circostanza eccezionale davanti a interventi così estesi. Ci scusiamo per i disagi ma sono i dati di fatto a smentire la presenza di pericoli. L'intero mese di aprile è stato inoltre dedicato ai ripristini definitivi: con 7,5 chilometri di strade riasfaltate in 30 giorni, il dato complessivo si attesta ora a ben 32,6 chilometri completati da inizio progetto, oltre il 70% del totale scavato».
Gli interventi sul manto stradale eseguiti da Open Fiber si dividono in due fasi: la prima, provvisoria, caratterizzata dallo scavo in minitrincea ricoperto da malta rosa mentre la seconda, definitiva, con la scarifica e la posa del tappetino d'asfalto eseguita almeno trenta giorni dalla prima fase. «I ripristini in corso sono il frutto di un dialogo costante con il settore Lavori pubblici col quale condividiamo settimanalmente i nostri cronoprogrammi - specifica la società - e a breve avremo un incontro col dirigente del settore Traffico. A noi spetta il ripristino della segnaletica nel solo tratto interessato dai lavori di ripristino. In attesa dell'incontro tecnico non siamo intervenuti per evitare situazioni come quelle evidenziate. Gli accordi raggiunti in altre città permettono l'utilizzo di un'unica società di riferimento comunale per garantire interventi uniformi, con Open Fiber che si fa carico delle spese riferibili ai tratti di sua competenza».
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