Mai più parcheggio selvaggio: stazione ex Agip, primo passo

Mai più parcheggio selvaggio: stazione ex Agip, primo passo
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Martedì 9 Ottobre 2018, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 12:31
Al buio e circondata dalle auto. Anzi, invasa. Almeno fino a ieri. Perché ventiquattro ore fa il Comune ha deciso finalmente di mettere una toppa delimitando l'area in questione, vale a dire lo spazio che perimetra l'ex stagione Agip di viale Calasso, davanti all'obelisco ferdinandeo, a due passi da Porta Napoli.
Un luogo strategico per un monumento che si è potuto fregiare, primo in Italia, del vincolo architettonico riguardante una struttura di questa tipologia (una stazione di servizio) di proprietà pubblica in quanto edificio di interesse storico e artistico. Ma i fasti di un tempo sembrano lontani anni luce. L'immobile era stato ideato e realizzato negli anni Cinquanta dall'architetto milanese Mario Baciocchi che ha firmato altre opere di questo tipo come quella dello storico distributore Eni di piazzale Accursio a Milano trasformato in un'area bar che coniuga cibo e motori con la creatività di Lapo Elkann e dello chef Carlo Cracco. Un luogo diventato un must per il capoluogo lombardo.
E in qualche modo la struttura di Lecce voleva emulare quella milanese. L'obiettivo era quello di tramutarlo in un bar con uno spazio destinato ad attività culturali e di aggregazione sociale. Un progetto rimasto nel cassetto, almeno per il momento, a causa del venir meno della cordata di imprenditori e imprenditrici guidata dal regista turco Ferzan Ozpetek che voleva riproporre - questa volta in maniera reale - il set cinematografico di Allacciate le cinture.
Ora siamo punto e a capo. Tutto da rifare. Lo sanno bene a Palazzo Carafa. «In queste ore abbiamo delimitato l'area - spiega l'assessore all'Urbanistica, Rita Miglietta ed è un provvedimento che serve a liberare l'immobile dai parcheggi selvaggi in un incrocio altamente pericoloso. Continuiamo a lavorare con la giunta per avviare una nuova strategia capace di valorizzare questo monumento».
Ci vorrà ancora del tempo. L'uscita di scena di Ozpetek ha spiazzato un po' tutti, ma ora occorre rimboccarsi le maniche e lavorare sodo. Perché vista così appare ancora una brutta ferita al cuore della città. La struttura è stata trasformata in un parcheggio gratuito, buio e maleodorante nonostante si trovi ad un centinaio di metri da Porta Napoli.
I tecnici di Palazzo Carafa hanno deciso di iniziare a mettere mano all'immobile. Primo step l'installazione di alcuni paletti per proteggere il monumento ed evitare di offuscarne l'immagine. Non tutto è perduto, dunque. Grazie anche ad un gruppo di artisti che ha provato a ridare luce all'ex stazione Agip con una mostra fotografica ideata e realizzata da Maurizio Buttazzo - che ha individuato in quell'area marginale abbandonata sotto gli occhi distratti dei passanti e tra lo smog un luogo da riscattare con l'arte -  e che ha pungolato l'amministrazione e l'intera comunità affinché si riapproprino di questo bene. «È un capolavoro che non è stato adottato dalla città - afferma Marco Petroni, curatore della sezione leccese del progetto The life of Things - e l'arte è anche uno strumento di cittadinanza attiva. E in questo senso proviamo a fare la nostra parte sollecitando chi di dovere a riportare in auge questo monumento».
Per farlo basta poco: un'adeguata illuminazione e lo stop (definitivo) all'ingresso delle auto. In attesa che venga riconfezionato il bando e venga rifatto un robusto lifting alla struttura. «E' importante - aggiunge Petroni - avviare una riflessione sul senso civico e sullo spazio pubblico, rilevare luoghi di interesse come l'ex Agip che diventano un archetipo in questa direzione. Ecco perché è necessario reinserire questo importante immobile nel tessuto urbano. Sono pronto a realizzare, a titolo gratuito, un display sulla comunicazione sociale e culturale di questo luogo». La mostra di Maurizio Buttazzo resterà aperta fino al prossimo 28 ottobre.
A.Gre.
 
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