Aumento dei costi: dopo 85 anni chiude lo storico panificio

Frisella da guinness
Frisella da guinness
di Maurizio TARANTINO
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Sabato 3 Settembre 2022, 22:21 - Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 22:51

Ha chiuso ieri, dopo 85 anni di attività, il panificioAngelo Paiano e figli”. La storica sede di via Mazzini a Maglie, inaugurata nel 1957 ha rappresentato un punto di riferimento per generazioni di magliesi, attratti dal profumo di pane e di biscotti che si spargeva per la strada, preparati da Angelo, poi da Totò e quindi da Giuseppe. Una scelta difficile, ma inevitabile quella di chiudere la produzione, dopo l’aumento insostenibile dei costi di produzione e delle materie prime.

Il dispiacere della famiglia

«In questi anni abbiamo cercato di dare il massimo – questo il messaggio di commiato della famiglia -, di venire incontro alle vostre esigenze quotidiane e familiari e vi ringraziamo di cuore per la fiducia, l’apprezzamento e la stima che ci avete riservato.

La stanchezza però si fa sentire e abbiamo deciso di fermarci».

Per l’addio, il presidente dell’associazione provinciale panificatori artigiani Lecce, Franco Muci, insieme all’ex presidente Pino Arsieni ha voluto consegnare un piatto ricordo in ceramica. Tanti i commenti degli estimatori del panificio apparsi sui social per una notizia che ha lasciato un grande dispiacere in tutta la comunità, affezionata, tra gli altri prodotti, alla famosa pizza di patate in vendita il venerdì mattina e che andava esaurita in poche ore. «Ben quattro generazioni - ha commentato l’assessore Ronny Palma Modoni - che hanno “sfamato” Maglie e paesi limitrofi. La notizia dell’imminente chiusura della storica attività ha lasciato tutti noi basiti e spaesati».

Tra le curiosità della storia del panificio Paiano anche la produzione della frisella da guinness preparata per la Festa della Frisella, quasi 30 anni fa. «Oltre 160 kg di farina impiegata -ricordano i panificatori magliesi -, un diametro di 1,80 metri, un’intera giornata per la sua produzione. Servivano otto uomini per poterla spostare. Giornate indimenticabili, grande senso di appartenenza, tanto lavoro. A luglio, la festa, era un evento molto atteso».

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