Per combattere gli aumenti nelle bollette si cercano soluzioni alternative in vista dell'inverno. Ma riscaldare casa sarà un salasso: pellet e legna raggiungono prezzi stellari. Un sacchetto di pellet costa il doppio rispetto allo scorso anno. Anche le famiglie che non utilizzano il gas per riscaldarsi, dunque, durante il prossimo inverno dovranno fare i conti con un aumento esponenziale dei costi. Se ne sono già accorti quei consumatori che decidono di rifornirsi di pellet sul finire dell'estate, cercando di approfittare di prezzi più bassi rispetto a quelli invernali: una confezione che lo scorso anno arrivava a costare 5 euro, oggi costa 10-12 euro.
Il pellet
E non è escluso che con l'arrivo dei mesi più freddi questi prezzi possano aumentare ulteriormente. «Quello del riscaldamento - spiega Cristian Marchello, di Codacons Lecce - è uno dei settori che è già maggiormente interessato dai rincari, sia per quanto riguarda il gas, sia per chi utilizza i termoconvettori, quindi l'energia elettrica, o le caldaie a pellet. In quest'ultimo caso, quello del pellet, le famiglie si trovano danneggiate e beffate: molti consumatori avevano investito per riconvertire i propri impianti, proprio per un maggiore risparmio, e ora devono affrontare un raddoppio dei costi. Questa situazione crea ancora più difficoltà alle famiglie medie, che devono fare fronte agli aumenti che si registrano in tutti gli altri settori, dai beni alimentari ai servizi».
Gli aumenti del costo del pellet, continua Marchello, derivano indirettamente «dalle sanzioni applicate alla Russia a causa della guerra con l'Ucraina.
La legna da ardere
I rincari si fanno sentire anche sui costi della legna da ardere. Come spiega l'Associazione italiana energie agroforestali sul proprio portale «Energia dal legno», «profonde difficoltà sconta anche la logistica di distribuzione delle merci, ancora afflitta dalle regolamentazioni e dalle conseguenze della pandemia (inclusa la scarsità endemica di autotrasportatori, acuita dalla guerra ucraina) e da alcune distorsioni del commercio mondiale». «Purtroppo - aggiunge Marchello - le famiglie non hanno soluzioni in mano. Ciò che serve è un intervento dall'alto per impedire le speculazioni sul mercato finanziario dell'energia, per contenere l'inflazione e anche per diversificare i Paesi fornitori e ampliare il mercato del legname in Italia. Ma questa è un'operazione a lungo termine. L'attuale crisi di governo non fa altro che bloccare qualsiasi iniziativa finalizzata a contenere i rincari». Un suggerimento, però, arriva dall'Associazione italiana energie agroforestali: «È utile che i consumatori continuino a pianificare oculatamente e preventivamente i propri acquisti insieme ai rivenditori di fiducia, in modo da non concentrare gli acquisti in un periodo dell'anno, l'inverno, in cui le tensioni del mercato potrebbero rendere difficile il reperimento del materiale».
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