L'assassino rompe gli indugi: pronto a raccontare tutta la verità sulla morte di Eleonora e Daniele

L'assassino rompe gli indugi: pronto a raccontare tutta la verità sulla morte di Eleonora e Daniele
di Erasmo MARINAZZO
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Lunedì 19 Ottobre 2020, 22:29 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 09:46

Ha deciso di svelare i misteri che ancora aleggiano sulla strage di via Montello. Dal carcere di Borgo San Nicola l’omicida reo confesso Antonio De Marco, 21 anni, di Casarano, ha fatto sapere agli avvocati difensori Giovanni Bellisario ed Andrea Starace di essersi convinto a sottoporsi ad un nuovo interrogatorio per chiarire i tanti punti oscuri della mattanza di Daniele De Santis e della fidanzata Eleonora Manta della sera del 21 settembre nella casa dove aveva convissuto da ottobre dell’anno scorso a febbraio e da luglio ad agosto, in via Montello, a Lecce.


Dunque potrebbe incastonare il tassello mancante l’inchiesta della Procura e dei carabinieri sul duplice omicidio dell’arbitro di calcio, 33 anni, e della funzionaria della sede Inps di Brindisi, originaria di Seclì. I solleciti arrivati dalle visite in carcere della sua famiglia, dal cappellano don Sandro D’Elia, nonché i colloqui tenuti con gli psicologi e gli psichiatri della struttura penitenziaria stanno sortendo l’effetto di convincere De Marco a collaborare fino in fondo con gli inquirenti. Come? Riempendo i tanti vuoti lasciati nell’interrogatorio del fermo della sera del 28 settembre con il procuratore capo Leonardo Leone de Castris, gli aggiunti Elsa Valeria Mignone e Guglielmo Cataldi, il sostituto Maria Consolata Moschettini ed i carabinieri del Nucleo investigativo, del Ros e della Compagnia di Lecce. Nonché in quello di convalida del 1° ottobre con il giudice per le indagini preliminari Michele Toriello. I vuoti riempiti allora sostenendo di essere particolarmente confuso tutte le volte, vuoti che sono sembrati la rappresentazione del rifiuto o dell’incapacità a ricollocarsi in quel frangente di tempo, fra le 20 e le 21.09, in cui lasciò la casa di via Fleming per raggiungere gli ex conquilini ed ammazzarli con 75 coltellate. 


De Marco è apparso in questi giorni meno reticente, parla più approfonditamente di quell’ora e dieci minuti in cui si è trasformato in un killer spietato e determinato.

Tuttavia non sembrano ancora maturi i tempi per concordare subito la data del nuovo interrogatorio con la Procura: lo studente di Scienze infermieristiche continua a chiudersi in se stesso e a provare vergogna quando viene ricollocato in quei frangenti che hanno distrutto la vita di quei due giovani, delle loro famiglie e della sua e che hanno fatto passare un messaggio  devastante, accanto alle dimensioni enormi della tragedia: la possibilità che un ragazzo come tanti altri possa trasformarsi nell’assassino della porta accanto.


Il passo più importante sembra tuttavia fatto. Con tempi ancora da stabilire, De Marco risponderà nuovamente alle domande dei magistrati della Procura di Lecce per indicare innanzitutto il movente: cosa l’ha spinto a infierire su Daniele ed Eleonora e in quel modo? Possibile che l’unico problema fosse la palese felicità che sprizzava dalla loro vita di ragazzi innamorati? Oppure ha covato rancori scatenati da altro? Solo la necessità di sfogare una rabbia incontenibile, insomma? Di sfogarla uccidendo e, dunque, immedesimandosi in un serial killer pronto ad approfittare della disponibilità delle chiavi di casa conservate dopo aver lasciato l’appartamento preso in affitto? Tutti quesiti in attesa di risposta. 


La verità gli inquirenti la cercano anche nel suo computer, nel telefono e in tre pen drive. Aspettando il nuovo interrogatorio.
 

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