Sporcava ripetutamente l’abitazione e faceva i suoi bisogni per terra, condendo i suoi comportamenti con minacce e insulti. Il tutto per rendere la vita impossibile alla nuova compagna del padre e spingerla ad andare via. Un 26enne di Aradeo (già noto alle forze dell’ordine per il suo coinvolgimento nell’inchiesta “Insidia”, riguardante il clan Coluccia) è stato rinviato a giudizio dal giudice dell’udienza preliminare Alessandra Sermarini, in accoglimento della richiesta avanzata dal sostituto procuratore della Procura di Lecce Erika Masetti.
I fatti
I fatti dei quali è accusato il giovane hanno avuto inizio nell’estate del 2018 e sono andati avanti per diverso tempo.
A cadenza quasi quotidiana, poi, il 26enne avrebbe assunto comportamenti molesti, sbattendo porte e sedie anche a notte fonda, ascoltando musica ad alto volume, fumando in casa, urlando a squarciagola, sporcando in tutti gli ambienti, lasciando volutamente le luci sempre accese e, in ultimo, anche urinando per terra. Il tutto davanti agli occhi del figlioletto, nato circa un anno dopo l’inizio della convivenza del padre con la compagna (da qui la contestazione dell’aggravante). La donna si è costituita parte civile con l’avvocato Maurizio Piccinno e chiederà un risarcimento di 10mila euro. Il 26enne, invece, è assistito dall’avvocato Rita Ciccarese.