Falsi video porno con una sosia su WhatsApp e Telegram. La vittima denuncia: «Distrutta dal revenge porn»

Falsi video porno con una sosia su WhatsApp e Telegram. La vittima denuncia: «Distrutta dal revenge porn»
Falsi video porno con una sosia su WhatsApp e Telegram. La vittima denuncia: «Distrutta dal revenge porn»
di Eliseo ZANZARELLI
4 Minuti di Lettura
Lunedì 11 Marzo 2024, 20:10 - Ultimo aggiornamento: 20:11

"Hai visto chi è quella nel video? Hai capito perché si sono lasciati?". Come turbare l'esistenza di una persona - in questo caso, una donna - con un semplice video "fake" diventato virale sui canali di messaggistica istantanea. Quella donna immortalata nel video in questione, intenta in atti sessuali espliciti con un uomo, non era affatto quella indicata dai più. Si chiama "revenge porn" ed è a tutti gli effetti un reato: non per forza ci dev'essere una vendetta dietro la diffusione del contenuto, ma è sufficiente l'intento o il fatto di ledere l'immagine e la reputazione di qualcuno.

Cosa è successo

I fatti sono cominciati sul finire dello scorso anno, quando una coppia di Francavilla ha sofferto qualche problema di coesione e ha finito per lasciarsi: marito e moglie, peraltro genitori di un figlio di quasi cinque anni, sono però rimasti e sono tuttora in ottimi rapporti.

Ciononostante, qualcuno - non si sa ancora chi - ha deciso di azionare la pericolosa leva della macchina del fango. Non si sa precisamente quando né come né, soprattutto, perché ma ben presto un video porno ha cominciato a fare il giro su Whatsapp e Telegram. Nel video, un uomo e una donna fanno sesso e lei non è mai riconoscibile (lui, invece, sì). La donna, sempre ripresa di spalle o coi capelli a coprirne il volto, è vagamente somigliante - più che altro per la tinta della chioma - all'ex moglie (e mamma) separatasi consensualmente dal marito.

Ed ecco, dunque, le malelingue pronte a dire e commentare sogghignando: "Ha visto, ecco perché quei due si sono lasciati? Lei lo tradiva". La voce che quel video, con annesse illazioni, stia circolando, giunge per prima all'ex marito - sicuro non si trattasse dell'ex moglie - che inizialmente tiene tutto per sé onde evitare traumi alla donna. Quest'ultima, però, qualche giorno fa, viene a conoscenza dell'esistenza del video e delle dicerie che lo accompagnano. 
Chiede un po' ovunque perché, tra le altre cose, comincia a percepire di essere osservata, si sente giudicata anche mentre è al lavoro. Cosa cui prima non faceva caso, ma ai suoi occhi è evidente dopo aver appreso di quanto stesse accadendo - è proprio il caso di dirlo - alle sue spalle. Così, un bel giorno ottiene il video e riesce finalmente a vedere in prima persona ciò che in molti avevano già visto.

Inizialmente, resta un po' sbalordita, attonita, paralizzata: effettivamente, di spalle e coi capelli sul volto, una vaga somiglianza c'è e, anche se sa di non aver mai tradito il suo ex, sprofonda nella vergogna e nell'umiliazione. "Non sono io - si ripete - ma sembro io e ormai tutti sono convinti che sia io". Situazione che definire imbarazzante è dir poco. Sennonché guarda e riguarda quelle immagini, cercando un modo per scagionarsi e - a un tratto - ecco il segno particolare che non t'aspetti: un tatuaggio che la donna immortalata nel video, a differenza sua, porta. Riprende speranza, non è più in trappola.

Col suo ex marito - mai messa in discussione la sua estraneità ai fatti - si rivolge a un avvocato (Antonio Andrisano) per valutare se sporgere denuncia alla polizia postale sperando che quanti hanno fatto circolare quel video, associandolo al suo nome, possano essere un giorno identificati e puniti. Non a caso l'8 marzo scorso, la vittima ha scritto in un post pubblico sul suo profilo Facebook: «Sono la mamma di un bambino di quasi cinque anni e, pur non essendo vero ciò che si dice, questa cosa mi distrugge. Perché sento in qualche modo di averlo deluso. Sono una persona eticamente corretta e moralmente distrutta in quanto sensibile a certe tematiche, ma subirle sulla propria pelle fa ancora più male. Smettetela di fare queste cose, siete persone piccole d'animo e fate pena. Chiunque sia stato diffondere questa falsa notizia, sappia che pagherà a caro prezzo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA