L'ex direttore amministrativo della Asl di Brindisi Giovanni Giannoccaro avrebbe fatto pressioni su alcuni colleghi della stessa azienda sanitaria per agevolare una società romana nell'ottenimento di lavori, in cambio della ristrutturazione di un appartamento a Bari. Nell'indagine della Guardia di Finanza di Bari, partita da accertamenti della Squadra mobile di Brindisi, coordinata dalla pm di Bari Chiara Giordano, l'ex dirigente è indagato per corruzione in concorso con quattro imprenditori e professionisti: Pietro Tassielli (50 anni, di Acquaviva delle Fonti), Teodoro Valentino Panarese (39 anni, di Mesagne), Norberto Raponi (59 anni, di Monta San Giovanni Campano) ed Ettore Cesarotti (78 anni, di Ciampino). Questi quattro sono stati destinatari oggi di un provvedimento di interdizione dall'attività d'impresa e professionale per 9 mesi. I fatti contestati risalgono agli anni 2016-2017. La misura cautelare è stata firmata dal gip del Tribunale di Bari Giuseppe de Benedictis.
Le accuse
Giannoccaro avrebbe promosso il pagamento, in favore della società Saccir Spa di Roma dell'imprenditore Norberto Raponi, già aggiudicataria del servizio energia alla Asl di Brindisi, di fatture relative a manutenzioni straordinarie non richieste del valore di oltre 1,3 milioni di euro. Avrebbe inoltre sollecitato una proposta economica, presentata dalla stessa impresa romana, relativa alla fornitura di filtri anti-legionella al prezzo antieconomico di quasi 380 mila euro, poi non andata a buon fine. Quale contropartita, il pubblico ufficiale avrebbe ottenuto la ristrutturazione gratuita di un immobile di sua proprietà a Bari del valore di circa 63 mila euro, eseguita da una società di Acquaviva delle Fonti amministrata da Pietro Tassielli.