Spaccio di droga, ​via libera del Riesame al blitz: 9 arresti

Spaccio di droga, via libera del Riesame al blitz: 9 arresti
di Eliseo ZANZARELLI
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Mercoledì 20 Dicembre 2023, 10:55 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 09:11

Nove persone sono state arrestate a Francavilla Fontana, nella serata di ieri, perché indagate per concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Riesame di Lecce dopo che la Procura aveva proposto appello avverso un iniziale rigetto delle misure cautelari da parte del gip del Tribunale di Brindisi. Le indagini, infatti, risalgono a un periodo compreso tra ottobre 2020 e luglio 2021. Otto degli indagati - sette di Francavilla e due di Villa Castelli, di età compresa tra i 29 e i 55 anni - sono finiti in carcere, mentre uno ai domiciliari.


Le attività investigative a suo tempo svolte dai militari in forza alla Compagnia della Città degli Imperiali permisero di scoprire un fiorente commercio di droga, soprattutto cocaina, riconducibili a tre degli indagati (fra i quali una donna) ritenuti fornitori all'ingrosso delle sostanze illecite.

Le forniture messe a disposizione dei venditori erano variabili in base alle esigenze e alle richieste degli altri sei indagati, che invece si occupavano principalmente dello spaccio al dettaglio, quindi della cessione ai consumatori finali.

Le indagini

Di volta in volta, gli investigatori documentarono cessioni e rifornimenti di quantitativi compresi tra i 50 e i 950 grammi e a filmare il passaggio di denaro tra cedenti e acquirenti. Nel corso delle indagini e nei mesi successivi, i carabinieri arrestarono in flagranza di reato cinque persone e sequestrarono cinque chili di droga tra cocaina, marijuana e hashish.
Lo spaccio avveniva in prevalenza nell'abitazione di tre degli indagati, in prossimità di zone periferiche di campagna o in piazzole di sosta lungo le strade provinciali e statali. Si trattava sempre di incontri rapidissimi, quasi dei blitz, per evitare di destare sospetti.
Nel corso del procedimento, si è anche pronunciata per questioni di legittimità la Corte di Cassazione, chiamata in causa due volte dai legali degli indagati. I ricorsi sono stati però respinti e infine il Riesame ha deciso che quei provvedimenti restrittivi già inizialmente richiesti dalla Procura dovessero essere eseguiti. Le esigenze cautelari, insomma, non sono cessate neppure a distanza di oltre due anni dalla prima operazione di polizia giudiziaria.

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