I vandali tornano a colpire: distrutte e ammaccate 14 auto

I vandali tornano a colpire: distrutte e ammaccate 14 auto
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Lunedì 20 Febbraio 2023, 21:08 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 11:23

Finestrini e parabrezza distrutti, specchietti retrovisori spaccati, vetri ovunque. È il tremendo scenario che si sono trovati davanti alcuni automobilisti, nella serata di domenica, al quartiere San Pasquale di Bari, in via Stanislao Bernardini. L’ennesimo atto vandalico avvenuto nella città di Bari arriva dal parcheggio nei pressi dell’ex mercato di via Amendola, abbandonato da mesi dopo il trasferimento dei pochi operatori rimasti al mercato di Santa Chiara.

 


Tantissime le auto ridotte in condizioni pietose da ignoti, che potrebbero aver agito in gruppo.

Le attenzioni sono rivolte a alcuni ragazzini tra i 12 e i 13 anni. Quattordici auto distrutte, tante ne ha contate la polizia di Stato, i cui agenti sono giunti sul posto nel tardo pomeriggio di domenica intorno alle 19, in seguito alla denuncia degli automobilisti vittime dell’episodio di vandalismo. Sono al momento in corso indagini per risalire al colpevole (o ai colpevoli) di questo gesto da parte delle forze dell’ordine. Stando a quanto emerso, e a quanto riferito agli agenti dai proprietari delle auto, nulla sarebbe stato trafugato dai mezzi, in seguito ai danneggiamenti. Si tratterebbe, quindi, con ogni probabilità, di un gesto fine a sé stesso. Resta da comprendere chi, e soprattutto perché, si possa essere reso responsabile del danneggiamento di ben 14 auto. 

I danni


Un episodio che lascia inoltre l’amaro in bocca a tutti proprietari dei mezzi, costretti ora a far riparare le proprie autovetture, con ogni probabilità a proprie spese, e colpevoli solo di aver parcheggiato la propria autovettura nel posto sbagliato al momento sbagliato. Il dubbio è che a rendersi responsabili di questi gesti non siano stati altro che gruppi di ragazzini, forse incapaci di trovare un altro modo, più costruttivo, di passare il tempo. 
E via social, un cittadino, chiamando in causa il sindaco Antonio Decaro ha scritto, condividendo le immagini delle auto distrutte: «Scendi e trovi questo schifo, che amarezza. Il quartiere San Pasquale si riduce a questo?» Starà alla polizia di Stato ora risalire agli autori di questo deprecabile gesto, grazie anche alle immagini delle telecamere di sorveglianza che sembra ci siano nella zona, e che si spera abbiano immortalato quanto accaduto e soprattutto i volti dei colpevoli. Non si tratta comunque del primo episodio di vandalismo di questo tipo avvenuto in città, soprattutto nell’ultimo anno, e con ogni probabilità non sarà nemmeno l’ultimo. Solo pochi giorni fa, lo scorso 13 gennaio, un episodio analogo era stato denunciato dai cittadini della zona Umbertina, in pieno centro cittadino. In quell’occasione, ignoti avevano distrutto gli specchietti di moltissime auto, e solo per fortuna non erano stati causati danni più gravi. 

I precedenti


Ma la lista degli atti vandalici è molto lunga. Anche solo prendendo gli ultimi episodi possiamo ricordare quanto accaduto nella pineta di San Luca a Japigia, dove ignoti si sono divertiti a distruggere i bagni presenti nella struttura all’interno dell’area verde. Oltre a rompere alcune porte e bruciarne una. E non possiamo dimenticare come lo stesso nuovo servizio di bike sharing sia stato vittima, a meno di una settimana dal suo avvio, di un episodio di vandalismo. In quel caso qualcuno si era divertito a prendere una delle bici a disposizione degli utenti e gettarla in uno dei cassonetti dell’indifferenziato presenti per le strade del centro cittadino. Andando a ritroso possiamo citare l’episodio che ha visto ignoti rovinare l’area ludica per bambini di Santa Chiara, avvenuto verso la fine di dicembre. Ignoti avevano bruciato il tappeto antitrauma e uno dei seggiolini di una giostrina per bambini. Tutti episodi che a prima vista non sembrano avere una logica, o una motivazione alla base, se non quella di rovinare qualcosa per il semplice gusto di farlo, forse per noia, forse perché non si ha nulla da fare. 

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