Emergenza degrado alla Fiera del Levante tra alberi crollati e viali nel dissesto

Emergenza degrado alla Fiera del Levante tra alberi crollati e viali nel dissesto
di Samantha Dell'Edera
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Domenica 10 Aprile 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19:03

Un albero caduto in pieno giorno a pochi metri da un locale e da alcuni uffici, fortunatamente senza colpire nessuno. Questo è solo uno degli esempi che testimonia le condizioni di degrado e di abbandono in cui versa la Fiera del Levante di Bari. E gli operatori sono ormai stanchi.

Gli operatori

«Siamo stanchi – racconta un operatore – sono mesi che chiediamo interventi di manutenzione ma nulla, non riceviamo risposte». Il quartiere fieristico sta cadendo a pezzi, a causa molto probabilmente dell’incuria dovuta a due anni di stop per la pandemia. Insieme alla Fiera del Levante saltata lo scorso settembre sono saltati anche gli interventi di manutenzione sulle strade, sul verde, sui padiglioni. Il degrado è ben visibile agli occhi. A cominciare da quelle scritte no vax sui muri dove un tempo c’era Eataly, a pochi metri dall’accesso al centro vaccini Covid. Scritte che hanno deturpato un bene vincolato dalla Sovrintendenza qual è la Fiera del Levante. Ma da quel 25 gennaio, da quando i vandali hanno ricoperto le mura di segni e ingiurie, nessuno ha pensato bene di rimuoverle. Un altro segno tangibile dello stato di abbandono della zona. 
Sempre sulle mura esterne, lato lungomare Starita, al di là dei danni causati dalla salsedine, ci sono finestre rotte, cancellate arrugginite e a pezzi. Entrando nel quartiere fieristico la situazione non cambia. Ci sono erbacce ovunque, asfalto dissestato, rifiuti e padiglioni “mangiati” dal tempo. «I tombini sono pieni di pigne e l’acqua non defluisce – ci raccontano ancora gli operatori – quando piove qui si allaga tutto. Siamo stanchi, esasperati, ci sentiamo totalmente abbandonati. Abbiamo anche costituito un comitato, inviato lettere, chiesto anche una modifica ai canoni di locazione vista la situazione. Nulla. Ci arrivano solo le fatture». 

Lo stato di abbandono negli anni


Negli anni gli operatori stanno pian piano abbandonando il quartiere fieristico.

Fino a qualche anno fa erano una ventina, ora ne è rimasta la metà. L’ultimo addio è stato quello di Eataly e da quando ha chiuso il punto vendita sul lungomare Starita anche quell’area della Fiera è caduta nel degrado. «Pensate a quell’albero che si è spezzato qualche giorno fa – continuano gli operatori – erano le 14, fortunatamente non passava nessuno. Altrimenti poteva essere una tragedia». Gli operatori hanno chiesto da tempo di liberare il quartiere fieristico dalla presenza dell’ospedale. «Non siamo venuti qui per lavorare in un nosocomio – concludono – la presenza dell’ospedale ha frenato l’affluenza». 

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La polemica del consigliere Amati 


Risale a pochi giorni fa la polemica sollevata dal consigliere regionale Fabiano Amati, presidente della commissione regionale Bilancio e programmazione, proprio sui fondi che la regione spende per la Fiera. «La regione Puglia – ha detto Amati - conduce in locazione immobili che non servono, di proprietà dell’ente Fiera del Levante, su cui stiamo realizzando lavori per 4,6 milioni finalizzati a opere che spetterebbero al proprietario e che comunque riguardano solo le facciate e non sarebbero quindi utili all’utilizzo». «A ciò – prosegue Amati - si aggiunga il fatto che, in base a un contratto del 2020, la regione dovrebbe farsi carico dei servizi di manutenzione verde e vigilanza dell’intero complesso fieristico». Basta comunque passeggiare per i viali della Fiera per rendersi conto che la manutenzione del verde, delle strade e dei padiglioni non viene fatta da tempo ormai. Solo qualche giorno fa, forse in vista dell’arrivo di Expolevante, sono cominciati piccoli interventi di potature soprattutto nella zona centrale della fontana. 

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