Edifici vuoti e in disuso si trasformano in alberghi: via libera in 15 rioni. La determina

Edifici vuoti e in disuso si trasformano in alberghi: via libera in 15 rioni. La determina
di ​Samantha DELL’EDERA
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Mercoledì 18 Ottobre 2023, 08:16 - Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 12:13

In quindici aree della città gli edifici vuoti o in disuso potranno diventare alberghi o uffici. La ripartizione Governo e Sviluppo strategico del territorio del Comune di Bari, sulla base dello stato di attuazione della pianificazione vigente, ha dato il via, con apposita determina, all’iter di esclusione da Valutazione ambientale strategica per la “Variante normativa”.

Come funziona


Il provvedimento punta alla riqualificazione e al riuso di edifici inutilizzati o sfitti, sia pubblici che privati, esistenti e legittimi al 17 luglio del 1976, data di approvazione del Prg (il piano regolatore), mediante il loro riutilizzo a uffici o strutture ricettive. Gli immobili interessati dalla variante normativa devono essere collocati necessariamente all’interno delle aree individuate dal Documento di programmazione rigenerazione urbana. Le aree sono 15 e toccano quasi tutti i quartieri di Bari: Santo Spirito e San Pio, Palese Macchie, San Paolo, Fesca e San Girolamo, Stanic, zona fiera e via Napoli, Libertà, Carrassi, Madonnella, zona Fibronit e Campus, Loseto, Ceglie e Carbonara, Mungivacca, Japigia e costa e San Giorgio.

Esclusi il centro storico, Murat, parte di San Pasquale, Poggiofranco e Torre a Mare. Comunque non tutti i quartieri inclusi prevedono questa variazione, ma solo parte di essi.

Il sindaco 


«La modifica prende atto dell’indirizzo contenuto nella sentenza Tar Puglia 3885 del 27 ottobre del 2010 – spiega il sindaco Antonio Decaro che ha la delega all’Urbanistica - che ha ritenuto ammissibile la destinazione, a uffici di qualunque tipo, per gli immobili con vincolo di destinazione ad attrezzatura pubblica impresso dal Prg agli edifici già esistenti alla data della sua approvazione. Allo stesso tempo, una volta approvato dal Consiglio comunale, il provvedimento permetterà di riutilizzare gli stessi immobili con funzione turistico/ricettiva», continua il primo cittadino. La norma tecnica di attuazione del Prg, al citato articolo 32 contempla differenti funzioni territoriali associate alle aree per servizi di rango regionale ed urbano, da quelle sportive, alle universitarie, alle fieristiche. «Gli interventi in queste aree - si legge nella determina - sono stati caratterizzati da una difficile attuazione. Si sono aggiunte criticità di tipo edilizio».


«Questo quadro di riferimento – spiega ancora la determina - si completa con la crescita costante della domanda turistica che richiede risposte alle necessità ricettive, onde evitare l’impoverimento del tessuto sociale cittadino a svantaggio della collettività insediata e l’abbandono di parti di città, destinate a diventare spazi a servizio delle sole esigenze di ospitalità, il cui impiego resta condizionato alle oscillazioni della domanda turistica nei diversi periodi dell’anno». Da qui quindi la necessità di ampliare il range di destinazione, non includendo quella residenziale.


«Abbiamo scelto – conclude Decaro - di introdurre questa opzione, ampliando il numero delle funzioni terziarie insediabili, per dare spazio alla capacità di ricettività della città e tenere così conto dell’incremento della domanda di strutture ricettive verificatasi negli ultimi anni. La politica di sostegno all’insediamento di nuove strutture alberghiere può disincentivare il ricorso alla soluzione degli affitti brevi e riduce il conseguente rischio di impoverimento del tessuto sociale cittadino determinato dall’allontanamento dei residenti dalla zona centrale della città».
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