Ripagnola, il Tar rigetta il ricorso. «Comitati non legittimati ad agire»

Ripagnola, il Tar rigetta il ricorso. «Comitati non legittimati ad agire»
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Mercoledì 25 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:41

«Il ricorso promosso dalle parti ricorrenti deve ritenersi irricevibile per tardività, oltre che inammissibile per carenza di interesse ad agire e di legittimazione attiva in capo ai proponenti». Con questa motivazione la seconda sezione del Tar di Bari ha rigettato nel merito il ricorso presentato dal comitato “I Gabbiani del Parco di Costa Ripagnola” e dell’ex consigliere regionale Mimmo Lomelo con cui si chiedeva la sospensione dei lavori che la Serim sta effettuando su una vasta area di Costa Ripagnola per la realizzazione di un resort di lusso. 

Costa Ripagnola, rigettato il ricorso


Una sentenza che spiana ora la strada alla società di Modesto Scagliusi per la riqualificazione dei trulletti presenti nell’area.

Per il Tar la richiesta del comitato de “I Gabbiani” «deve ritenersi altresì inammissibile per evidente carenza, in capo agli asseriti interessati, di ogni realistica legittimazione ad agire – si legge nel dispositivo -. Dagli atti di causa si evince come il Comitato ricorrente è stato costituito di recente, ossia solo in data 4 settembre 2020, e tutti gli aderenti sono cittadini residenti in Bari, a decine di chilometri dall’area di Costa Ripagnola». La “distanza” è anche uno dei motivi per cui viene ricusata la richiesta di Lomelo. 


«In qualità di soggetto privato – si legge ancora nella sentenza -, il fatto che egli risieda sì a Polignano a Mare, ma nel centro cittadino, e quindi a diversi chilometri di distanza dal sito in cui verrà realizzato il progetto nega de facto la legittimazione ad agire in capo allo stesso, per assenza anche nel suo caso del criterio della vicinitas». Insomma ricorso respinto lo stesso Lomelo preannuncia un nuovo ricorso al Consiglio di Stato avverso questa sentenza. 
«Apprendo con tanta delusione la decisione del Tar su Ripagnola – sottolinea l’ex consigliere regionale -. Essendo uno dei firmatari del ricorso c’è un pezzo che mi riguarda. In particolare qual è, si chiedono i giudici, il mio interesse visto che non abito nelle vicinanze del parco. Ebbene, il mio interesse risale al 1997 quando su mia proposta nella legge regionale venne inserito il mio emendamento della tutela di tutta l’area protetta a valle della Statale 16, da Costa Ripagnola a Torre Incina. Comunque credo che a brevissimo ci si incontrerà per decidere le nuove iniziative. Rimane l’amarezza nel vedere l’assenza delle istituzioni come il Comune di Polignano a Mare e la Regione Puglia».
Amareggiati anche gli ambientalisti di “Onda Verde Puglia Facciamo Rete” per bocca del portavoce Donato Cippone. «Avevamo chiesto che sulla vicenda fosse ascoltato come teste un nostro valente esperto, l’ingegner Barbara Valenzano – dice Cippone – ma i giudici non lo hanno ritenuto opportuno. Ci auguriamo che si riaprano le indagini della parte archiviata e che si possa perorare la nostra causa».

La soddisfazione della Serim

Soddisfazione arriva invece dalla Serim. «Anche in questa sentenza – si legge in una nota -, il progetto di riqualificazione di Costa Ripagnola proposto dalla Serim non solo è sempre stato legittimo ma viene valutato come opportuno per conservare il tratto di costa e valorizzare le risorse del territorio di Polignano secondo le indicazioni e gli auspici del Pptr. Ora, alla luce del giudizio espresso dal Tar di Bari, riprenderemo i lavori di restauro e riqualificazione rimanendo comunque disponibili al confronto con Regione Puglia e Comune di Polignano a Mare per la ricerca di una soluzione condivisa che possa meglio contemperare l’interesse pubblico con i diritti di proprietà e di libera iniziativa economica garantiti dalla Costituzione».

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