Nessun pienone negli alberghi e nessun sold-out dei b&b. Sarà una festività “povera” dal punto di vista degli arrivi. Alla vigilia del ponte di Ognissanti anche Lecce risente del calo delle presenze turistiche. Il capoluogo salentino conferma il trend negativo evidenziato dalle stime nazionali elaborate da Assoturismo Confesercenti sull’occupazione nelle strutture ricettive. La Puglia, infatti, è fanalino di coda delle Regioni del sud per occupazione camere in questi giorni con una percentuale del 53%. E la città del Barocco non fa eccezione.
Gli operatori del settore
A ribadirlo solo gli stessi operatori del settore che analizzano, senza allarmismi, la frenata dei numeri rispetto a quelli registrati a settembre e ottobre: mesi in cui la città ha registrato numeri in entrata vicini a quelli della stagione estiva. «Lavoriamo sottotono e non abbiamo ancora tutte le strutture ricettive piene - spiega Graziana Giannetta, vice presidente provinciale Federalberghi e direttore generale Hotel Tiziano -. A settembre e ottobre si è lavorato bene ma i numeri non sono bastati per chiudere quelle falle che si sono aperte a luglio e agosto. Mancano i trasporti e la comodità negli spostamenti. Chi atterra a Brindisi e vuole andare nell’entroterra salentino ha solo una alternativa: noleggiare un’auto. Come si può prendere un taxi che costa 200 euro solo per una tratta? Come ci si può spostare se manca un bus o un servizio navetta comodo e conveniente? Il Salento è una realtà isolata e non possiamo permettercelo». Il calo, come sottolineano gli stessi operatori, è giustificato da una serie di fattori concomitanti. Colpa di un calendario sfavorevole: il primo novembre, infatti, cade in mezzo alla settimana e non tutti sono riusciti a prendere dei giorni di ferie. E poi la crisi economica che sta mettendo in difficoltà le famiglie. Ma ci sono anche colpe più strutturali. A partire dal nodo dei trasporti e delle infrastrutture che, soprattutto per ciò che riguarda i soggiorni brevi, incide in maniera significativa sul turismo.
«Lecce rientra in questo trend negativo.
L'analisi
L’analisi condotta per Assoturismo conferma la maggior presenza di turisti stranieri, la cui domanda traina da mesi il settore. E ci saranno anche nel capoluogo salentino durante il ponte di Ognissanti.
«I turisti italiani sono in calo ma è un dato che ci aspettavamo – afferma il presidente della sezione Turismo di Confindustria Lecce Giovanni Serafino -. Gli alberghi hanno un 20% in meno, anche se è ancora presto per poter quantificare. È un calo generalizzato in tutte le città, tranne le mete d’arte come Roma o Venezia. Anche i trasporti incidono perché per trascorrere un weekend nel Salento bisogna necessariamente prendere l’auto. Per fortuna nel mese di ottobre si è lavorato con il turista straniero che, però, non è venuto qui per il ponte ma perché ha programmato per tempo un viaggio in Puglia. Le strutture che sono organizzate una clientela internazionale, e non sono molte, lavoreranno. Le altre meno».
Soffrono gli hotel ma soffrono anche i b&b. «Confermo l’andamento negativo – aggiunge Raffaele Bitetti, presidente dell’Associazione Extra Alberghiero Lecce -. Ci sono strutture in città completamente vuote con neanche una prenotazione. Sicuramente incide la carenza dei trasporti. Al 31 ottobre molti voli per Brindisi sono stati cancellati. I collegamenti interni sono sempre più scarsi. Per arrivare a Bari si spende con una navetta ben 180 euro. I costi sono notevoli per chi viene a Lecce e ovviamente un turista ci pensa due volte prima di organizzarsi».